Stamina, la cura abbandona l'Italia e riparte
dalla Georgia: al via i viaggi della speranza

Stamina, la cura abbandona l'Italia e riparte dalla Georgia
I favorevoli al metodo Stamina non si arrendono. La controversa cura continua fuori dall'Italia a Tbilisi in Georgia. E' questa oggi la nuova meta per chi ancora crede nelle infusioni ideate da Davide Vannoni e che la Cassazione ha stabilito essere un trattamento con "medicinale tecnicamente imperfetto e somministrato in modo potenzialmente pericoloso per la salute pubblicata". A rincorrere ancora la speranza, ma questa volta lontano dagli Spedali Civili di Brescia e dai tribunali, sono le famiglie di alcuni pazienti riunitesi in una cooperativa. Tbilisi è solo l'ultima meta per i viaggi della speranza alla ricerca di una cura con le staminali, alcuni anni fa si era parlato di Israele. "Queste terapie fuori dall'Italia ci sono - spiega all'Adnkronos Sandro Biviano, che insieme al fratello ha protestato per 23 mesi in Piazza Montecitorio per poter accedere alla presunta terapia Stamina - Ma io devo sapere quello che mi viene iniettato e noi abbiamo lottato per avere le cure dal nostro Paese. Ora siamo tornati in Sicilia e continuiamo a batterci per avere una assistenza dignitosa qui a Lipari, ma della Regione Sicilia non c'è nessuna notizia".

Nel 2015 Davide Vannoni ha patteggiato una condanna ad un anno e 10 mesi nel processo a Torino sul metodo Stamina. L'8 giugno scorso sul suo profilo Facebook Vannoni scrive un post: "Grazie a tutti degli auguri. Questo è stato un anno speciale. A volte abbandoni una battaglia per vincere una guerra. Insomma o cambi il paese o cambi paese. Il mondo, in fondo, fa meno schifo di quello che sembra a prima vista #750". Se si scorrono i commenti al post del guru di Stamina, ma non c'è nessuna possibilità di verifica con l'interessato, sembra evidente che il numero 750 fa riferimento alla numero di infusioni già effettuate a Tbilisi.

E' sopratutto Facebook ad essere il punto di riferimento per chi cerca una possibilità. Sono molte le pagine che hanno come riferimento il metodo Stamina e tante le storie di familiari che raccontano le sofferenze, i riferimenti di centri internazionali che offrono terapie innovative, e spesso emergono le lunghe attese per far accedere il proprio caro all'assistenza domiciliare o alle cure compassionevoli. "Tutto il mondo parla delle cure con le cellule staminali mesenchimali ma in Italia non è possibile accedervi - sottolinea Andrea Sciarretta, il padre della piccola Noemi (colpita da Sma e ricevuta nel 2013 da Papa Francesco) - Mia figlia in questi anni è peggiorata e noi siamo stati lasciati soli. La storia di Stamina in Georgia non ci interessa, ma capisco le famiglie che cercano una speranza all'estero. Quello che ad oggi rimane sono i tanti bambini morti in Italia in attesa di avere una possibilità, su questi casi è calato un silenzio disarmante. Con l'associazione 'Progetto Noemi' - ricorda Sciarretta - cerchiamo di farci portavoce delle esigenze di assistenza di tante famiglie nelle nostre condizioni".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Agosto 2016, 12:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA