Siria, la denuncia di Unicef: “Ad Aleppo
uccisi 96 bambini negli ultimi raid”
di Valeria Arnaldi
Sono quasi 900mila, minori inclusi, le persone che non hanno possibilità di fuggire. Tutte le strade di accesso sono bloccate: è impossibile portare aiuti umanitari. Così, i testimoni raccontano di bimbi gravemente feriti che, quando le speranze di sopravvivenza sono esigue, vengono lasciati morire per non esaurire le scorte mediche. Manca l’acqua, i piccoli bevono quella di pozze inquinate o tubature rotte. Manca un numero sufficiente di medici - ne sono rimasti circa trenta - mancano attrezzature, assistenza e protezione. Pietà. Le zone vengono colpite con i cosiddetti barrel bomb, barili riempiti di esplosivo e pezzi di ferro, ma da almeno una settimana, secondo quanto denunciato da più Ong, «stanno sganciando anche le bunker buster», ossia le bombe che venivano usate durante la Seconda guerra mondiale per distruggere i bunker.
Damasco e Mosca non si fermano, continuano a colpire, nonostante accordi e minacce della coalizione. «I bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo - dice Justin Forsyth, vice direttore generale Unicef - Non ci sono parole per descrivere ciò che stanno vivendo». Gli Usa hanno chiesto una tregua, Mosca ha rifiutato, disposta a concedere al massimo 48 ore di tregua. Papa Francesco ha lanciato un appello: «Non mi stanco di chiedere alla comunità internazionale maggiori e rinnovati sforzi per giungere alla pace in tutto il Medio Oriente e di chiedere di non guardare dall’altra parte. Porre fine al conflitto è anche nelle mani dell’uomo».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Settembre 2016, 08:33
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