Fa sesso con più di 100 cadaveri in obitorio:
incastrato dal Dna, necrofilo confessa

Fa sesso con più di 100 cadaveri in obitorio: incastrato dal Dna, necrofilo confessa

di Federica Macagnone
Alla fine crollato. Kenneth Douglas, 60 anni, di Hamilton County, Ohio, ha ammesso di aver fatto sesso con oltre 100 cadaveri durante il turno notturno in obitorio, dal 1972 al 1992.







L'uomo, sposato e padre di 4 figli, nel 2008 è stato incastrato dalla prova del DNA per aver stuprato il corpo senza vita di una vittima di omicidio. Ma solo in queste ore ha confessato di aver approfittato di molte più donne di quanto si potesse immaginare. L'uomo, in carcere per abusi su tre cadaveri, adesso dovrà rispondere di accuse ben più pesanti che potrebbero far prendere al processo un'altra piega.



Kenneth, fino a questo momento, aveva rivelato di aver fatto sesso con tre ragazze: Karen Sue Range, 19 anni, accoltellata a morte nel 1982; Charlene Appling, 23enne, incinta, morta per strangolamento nel 1991 e Angel Hicks, 24 anni, madre di due bambini di 1 e 3 anni, morta per le ferite alla testa dopo essere stata spinta fuori dalla finestra del suo appartamento al terzo piano nel 1991.



La verità emerse nel 2008, dopo che David Steffen, l'assassino di Karen, confessò di aver ucciso la ragazza ma di non averla violentata. Dalla prova del DNA risultò che il liquido spermatico ritrovato sul cadavere era effettivamente di Kenneth. I sospetti, all'epoca, ricaddero su di lui perché la moglie del necrofilo aveva fatto diverse segnalazioni all'autorità. Più di una volta la donna aveva detto di essere andata a prendere il marito al lavoro che «puzzava di alcol e di sesso». Ma le sue telefonate erano rimaste sempre inascoltate.



All'uomo non è rimasto che confessare, descrivendo il macabro rituale che lo portava a violare le giovani vittime. «I corpi erano nel congelatore, in attesa dell'autopsia – ha raccontato l'uomo – io li prendevo, li portavo in una cameretta e ci facevo sesso». Durante il processo l'uomo si è anche giustificato dicendo che: «In quel periodo facevo abuso di alcol e cocaina. Non lo avrei mai fatto se non fossi stato sotto il loro effetto». Ora arriva l'agghiacciante confessione: più di cento cadaveri hanno subito lo stesso trattamento.



I familiari delle vittime chiedono giustizia e sono sconvolti. «Immagino questa scena e la riporto a mia sorella – ha dichiarato Antonette Shirley, sorella maggiore di Angel Hicks – questo pensiero continuerà a insinuarsi nella mia mente fino al giorno in cui morirò».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Agosto 2014, 08:58