Schianto aereo, Gimenez morto a 21 anni: "Sognava l'Italia"

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La storia del giovane Gimenez. Forse nel suo futuro ci sarebbe potuta essere l'Italia. I contatti per portarlo in una squadra di serie A erano solo all'inizio ma per un talento come il suo, le possibilità erano alte. Una strada che si era aperta anche grazie alla possibilità di un passaporto comunitario. I sogni di Gimenez, 21, anni, laterale destro, si sono infranti sulle montagne della Colombia. Il calciatore della Chapecoense è morto nello schianto dell'aereo, con a bordo tutta la squadra. Nella sciagura di Medellin, sei i sopravvissuti su 81 passeggeri, tre di loro suoi compagni di gioco: Alan Ruschel, Jackson Follmann e Helio Zampier.



«Un destino crudele», ha detto all'ANSA il brasiliano Wagner Cruz, agente di calciatori, che stava in contatto con l'agente di Gimenez proprio per parlare di Italia. «Una promessa, un nome fortissimo. Ha fatto una stagione bellissima. Era pronto per grandi club», ha detto l'agente dei calciatori della Artsport, Leonardo Cornacini che, raggiunto telefonicamente, fa capire cosa significa questa tragedia: «Tutto il Brasile da nord a sud piange in nostri ragazzi. A bordo c'erano tanti amici, non solo calciatori. C'erano giornalisti, c'era Mario Sergio, ex calciatore e commentatore amato e famoso, il giovane allenatore, 51 anni, Caio Júnior. Oggi è un giorno molto confuso. Ancora stento a crederci. La vita è fragile». Il 21enne, nato a Ribeirao Preto (San Paolo) è stato ex giocatore del Goiás, poi ha militato nel commerciale-SP e in seguito al Botafogo-SP, dove eccelse nella Coppa Paulista nel 2014 e nel campionato dell'anno scorso. Sul sito della locale emittente Eptv compaiono le parole della mamma di Gimenez, Rosana: «Volevo che fosse tutta una bugia, che tutto questo non stesse accadendo».



La mamma, lo aveva sentito lunedì prima che il ragazzo partisse per la Colombia. «Mi ha mandato un messaggio audio su whatsapp dicendo che era felice e mi ha fatto sentire la voce di mia nipote di due anni. Gli ho chiesto se mi chiamava per il mio compleanno, sabato prossimo. Mi ha detto: 'Naturalmente Mamma, ti chiamò. Poi mi ha salutato e mi ha detto: 'Un bacio, ti amò». Il destino su quell'aereo ha portato via anche la vita di Everton Kempes dos Santos Gon‡alves, l'attaccante di 34 anni. «Non posso immaginare un disastro come questo. È un momento drammatico per tutto il popolo brasiliano. Stavo negoziando per lui la possibilità di andare in Turchia», racconta Henrique Spetseri che, parlando del Chapecoense dice: «È una squadra che piace a tutti. Una piccola squadra che era arrivata a un grande traguardo, questa finale. E tutti erano contenti».
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Novembre 2016, 19:22
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