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Rio, "Ryan Lochte ha inventato tutto":
la ricostruzione della polizia
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Tutto un bluff e nessuna rapina. Il campione americano di nuoto Ryan Lochte e i suoi tre compagni della squadra olimpica Usa si sono inventati la storia di una rapina armata ai loro danni a Rio De Janeiro.
Lo ha detto all'Associated Press uno degli inquirenti, chiedendo di non essere citato. La stessa fonte ha aggiunto che due dei nuotatori, Conger e Bentz, hanno ammesso di essersi inventati la storia.
Questa la ricostruzione dei fatti, secondo la fonte. Intorno alla sei del mattino, domenica, i quattro si sono fermati ad un distributore di benzina di Barra de Tijuca, non lontano dal villaggio olimpico, e uno di loro ha cercato di aprire la porta dei bagni esterni, chiusa a chiave. Alcuni di loro hanno poi tentato di forzare la porta, danneggiandola.
Poco dopo è arrivato il gestore del distributore di benzina, che aiutato da un cliente-traduttore ha chiesto ai nuotatori di rimborsargli i danni. Dopo una discussione, i quattro hanno accettato di pagargli una certa somma, e poi hanno lasciato la stazione di servizio.
CAPO DI POLIZIA Uno o più dei quattro nuotatori americani ha commesso un atto di vandalismo nel distributore di benzina di Rio de Janeiro, ma non c'è stata nessuna rapina, come indicato invece in un primo tempo da Ryan Lochte. Lo ha detto il capo della polizia civile di Rio Fernando Veloso, secondo cui i quattro hanno risarcito il responsabile del distributore con una bancoonota di 20 dollari e una di 100 reais. «Più che con la polizia, si dovrebbero scusare con gli abitanti di Rio»
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