Ragazza di 26 anni condannata a morte:
uccise per difendersi. Rischia l'impiccagione -Foto

Ragazza di 26 anni condannata a morte: uccise per difendersi. Rischia l'impiccagione
TEHERAN - Reyhaneh Jabbari, 26 anni, iraniana, rischia di essere impiccata: stata condananta a morte per omicidio.



Lo riporta il sito di Iran Human Rights (Ihr), un'ong che si batte contro la pena di morte nella Repubblica islamica, secondo cui l'esecuzione potrebbe già avvenire domani. A confermare la notizia è stata poco fa su Facebook la madre della giovane, Sholeh Pakravan. Secondo quanto scritto dalla donna, Reyhaneh le ha comunicato che è stata trasferita nel carcere di Rajaishahr e che la sua impiccagione è prevista domani mattina. Alcune fonti all'interno del carcere - ha scritto Pakravan - le hanno confermato che il nome di Rayhaneh è sulla lista delle esecuzioni di domani. La 26enne iraniana è stata condannata a morte per l'omicidio, avvenuto sette anni fa, di un ex impiegato del ministero dell'Intelligence, Morteza Abdolali Sarbandi. Reyhaneh confessò l'omicidio subito dopo l'arresto, ma non le fu consentito di avvalersi di un avvocato durante la deposizione. La giovane affermò di aver agito per autodifesa.



Venne condannata a morte da una corte penale della capitale iraniana nel 2009. La sentenza fu poi confermata dalla Corte Suprema pochi mesi dopo. A marzo di quest'anno i familiari di Reyhaneh furono informati del fatto che la donna sarebbe stata giustiziata in 15 aprile, ma l'esecuzione fu poi rimandata. Ihr ha lanciato ora un appello alla comunità internazionale e a tutti i paesi che hanno rapporti con l'Iran affinché «usino i loro canali per fermare l'esecuzione di Reyhaneh». Secondo l'Associazione Neda Day, l'impiccagione della ragazza, che avrebbe ucciso l'uomo che cercava di stuprarla, avverrà domani mattina alle 5, ora locale. «Ci ha telefonato la madre di Reyhaneh - ha spiegato ad Aki-Adnkronos International il presidente di Neda Day, Taher Djafarizad - per dirci che le autorità l'hanno avvisata che l'impiccagione avverrà alle 5 e alle 8 consegneranno la salma della ragazza alla sua famiglia».



Djafarizad chiede una mobilitazione internazionale per scongiurare l'esecuzione e punta l'indice contro il presidente iraniano Hassan Rohani. «Da quando è al potere - dice - le esecuzioni sono aumentate. Non è affato un moderato, è sempre stato dentro l'apparato del regime e ha avuto un ruolo in tutte le pagine più nere della Repubblica Islamica. L'Occidente ripone in lui una fiducia ingiustificata». L'associazione presieduta da Djafarizad, che risiede a Pordenone, ha lanciato una campagna con la quale invita tutti gli italiani a recapitare un messaggio di protesta contro Rohani all'ambasciata iraniana a Roma, nel tentativo di riuscire a fermare l'esecuzione di Reyhaneh.



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Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Settembre 2014, 20:46
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