Legno nelle confezioni di formaggio: ecco dove è scattato l'allarme

Legno nelle confezioni di formaggio: ecco dove è scattato l'allarme
Formaggio al legno. Nel 'Parmesan cheese' americano sarebbe stata, infatti trovata della pasta di legno. 
Una scoperta emersa grazie ad alcuni test fatti da 'Bloomberg News' quattro anni fa e, a seguito dei quali, la Food and Drug Administration (Agenzia statunitense per alimenti e medicinali) ha lanciato l'allerta. Nel 2012, infatti, la FDA ha iniziato ad occuparsi della vicenda del prodotto targato 'Castle Cheese Inc' nel quale era stata riscontrata, oltre al formaggio, una varietà di 'materiali inaspettati'.

Tra i requisiti per poter etichettare il prodotto come 'Parmesan' ufficiale, la Food and Drug Administration indica un massimo di umidità pari al 32%, una "consistenza granulosa," una "buccia resistente ma fragile" e, tra le altre cose, "essere fatto con latte di mucca".

Ma, riporta il 'Washington Post', da nessuna parte si parla di "pasta di legno" come ingrediente 'appropriato'. Né è considerata accettabile la sua presenza in formaggi meno costosi, come il cheddar. Del resto, sottolinea il quotidiano, dovrebbe andare da sé che il parmigiano dovrebbe essere solo parmigiano.

Eppure, in quello che era pubblicizzato e venduto come "100% Parmesan" è stata riscontrata la presenza di pasta di legno e di altri formaggi. L'agenzia governativa statunitense ha così scritto all'azienda un severo avvertimento, sottolineando che "l'etichetta dichiara come i prodotti siano 'Parmesan Cheese' o 'Romano cheese' mentre, in realtà, sono una miscela di vari formaggi e altri ingredienti" e precisando come "i prodotti 'Parmesan Cheese' non contengono 'Parmesan Cheese'".

L'accusa contro la 'Castle Cheese Inc.' provocò il blocco dell'azienda che, l'anno successivo, presentò istanza di fallimento. Nei prossimi giorni, inoltre, è atteso il giudizio per il presidente della compagnia. Lo scorso ottobre, il suo avvocato - in un'intervista al 'Pittsburgh Post Gazette' - ha affermato che il caso è una questione di etichettatura impropria, non di sicurezza alimentare: "La salute o la sicurezza dei consumatori non è mai stata mai compromessa a causa di questa etichettatura".

Consorzio del Parmigiano Reggiano . «La scoperta di segatura di legno in una confezione di formaggio duro grattugiato made in Usa e venduto come 'parmesan' conferma che i consumatori statunitensi continuano ad essere esposti a rischi di frodi e contraffazioni che vanno assolutamente rimossi nell'ambito dei negoziati Ttip tra Unione Europea e Usa». È la posizione del Consorzio del Parmigiano Reggiano all'indomani della scoperta, da parte della Fda (Food and Drugs Administartion) di un'eccessiva presenza di cellulosa in confezioni di formaggio duro statunitense grattugiato,definita 'segatura di legno', oltre i limiti della normativa consentita negli Stati Uniti.

Per il Consorzio bisogna «eliminare anche i danni che continuano a riversarsi sui produttori di Parmigiano Reggiano a causa di imitazioni e richiami alla denominazione originale che generano confusione e sospetti tra i consumatori d'oltre oceano». «Una situazione - spiega il Consorzio - che in alcun modo si può verificare con il ricorso ad autentico Parmigiano Reggiano, perché l'uso della denominazione comporta proprio l'uso esclusivo del nostro formaggio e l'assenza di qualsiasi additivo e coadiuvante».

«Se il prodotto reperibile negli Usa è accompagnato dal marchio 'fetta e forma' - prosegue il Consorzio - questo significa, oltretutto, che è stato importato dall'Italia già confezionato e controllato, escludendo così qualsiasi ipotesi di manipolazione». D'altra parte, sottolinea il Consorzio, nel mercato americano è molto diffusa la pratica di grattugiare i formaggi a livello di singoli punti vendita o da ditte specializzate locali. Anche in questo caso emerge un grande differenza tra formaggi di imitazione ed il vero Parmigiano Reggiano.

Quest'ultimo, infatti, essendo l'unico formaggio che raggiunge stagionature di 24 mesi ed oltre, una volta grattugiato non richiede l'uso di coadiuvanti - quali la segatura di legno o cellulosa - per evitare la formazione di grumi. «La vicenda della cellulosa nelle confezioni di formaggio americano proposto come »parmesan« - conclude l'Ente di tutela - dimostra da una parte che la sicurezza, anche negli Usa, risiede solo nell'acquisto di autentico Parmigiano Reggiano e, dall'altra, ripropone l'urgenza di nuove norme di tutela che negli Stati Uniti consentano una reale difesa degli interessi dei consumatori e, contemporaneamente, la tutela di quella dei produttori italiani, danneggiati dalla libera circolazione di prodotti di imitazione ed evocativi della nostra denominazione che ammontano a 100.000 tonnellate».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Febbraio 2016, 13:49
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