Papa Francesco: "Quello armeno primo genocidio
del XX secolo". La Turchia ritira l'ambasciatore

Papa Francesco: "Quello armeno primo genocidio del XX secolo". La Turchia ritira l'ambasciatore

di Valeria Arnaldi
ROMA - «La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come il primo genocidio del XX secolo, essa ha colpito il vostro popolo armeno - prima nazione cristiana».





Così, ieri, nella basilica vaticana, papa Francesco ha ricordato il genocidio armeno a cento anni dal “martirio” degli armeni, proclamando Dottore della Chiesa San Gregorio di Narek. Poi il Pontefice ha ricordato le altre due tragedie, «quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo».



Immediata la replica della Turchia. Il ministro degli esteri Mevlut Cavuysoglu ha commentato via twitter: «Le dichiarazioni del Papa, che non sono fondate su dati storici e legali, sono inaccettabili». E il commento non si è limitato a restare nel mondo digitale. L’ambasciatore del Vaticano in Turchia è stato subito convocato dal ministero degli esteri di Ankara. E, secondo quanto dichiarato dal nunzio apostolico Antonio Lucibello, nell’incontro le autorità turche hanno manifestato tutto «il loro disappunto» per le parole del Pontefice.



«Pare che la famiglia umana rifiuti di imparare dai propri errori causati dalla legge del terrore – ha proseguito il Papa durante la messa - e così ancora oggi c'è chi cerca di eliminare i propri simili, con l'aiuto di alcuni e con il silenzio complice di altri che rimangono spettatori».

Il presidente armeno Serzh Sarkysyan ha affermato: «Distinguo il governo turco dal popolo turco. Sono convinto che le parole del Papa toccheranno le menti e i cuori di molti turchi che avranno una opportunità di riconsiderare il genocidio degli armeni e di liberarsi del peso della storia».



L’appello di Bergoglio alla pace e il nuovo richiamo a quella che già altre volte ha definito «terza guerra mondiale a pezzi» hanno sortito un effetto ben diverso da quello sperato. Ankara ha richiamato il proprio ambasciatore presso la Santa Sede. La Turchia, infatti, nega il genocidio del 1915-1916 e combatte una guerra diplomatica perché non sia riconosciuto come tale.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Aprile 2015, 09:33
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