Orlando come un telefilm poliziesco. Ecco perché la strage non conquista i cuori (e i social)

Orlando come un telefilm poliziesco. Ecco perché la strage non conquista i cuori (e i social)

di Mario Fabbroni


Il mondo è in guerra solo che l'orrore degli attentati sembra già scuotere meno le coscienze. La tesi è ardita e provocatoria, ma non priva di fondamento: la strage gay di Orlando rischia di appartenere a quelle notizie scioccanti che però non causano quella reazione dell'opinione pubblica che forse sarebbe stato lecito attendersi. Non è virale in Rete come il "Pray for Paris" del 13 novembre scorso, non ci sono bandiere americane sui profili social di tantissime persone come invece accadde per il vessillo tricolore della Francia. Orlando non sarà Parigi, forse gli Usa hanno offerto nel tempo un'immagine così distante dal nostro mondo che le sparatorie causate dai killer di zona (come a San Bernardino) appaiono come un telefilm poliziesco piuttosto che una terribile realtà.
 
 


Eppure i morti del club gay della Florida non sono di serie B rispetto ai giovani falcidiati dall'Isis nel Bataclan. Siamo già all'assuefazione da strage ricorrente, all'osservazione distratta delle mosse del terrorismo fino a che non arrivano a colpire la "porta accanto"?



Probabilmente si. Inconsciamente ci stiamo abituando ad un mondo dove il pericolo è sempre in agguato, dove i cattivi si moltiplicano e colpiscono una caterva di buoni sempre più inermi, dove si raccontano brutte storie quotidiane ma la cosa più importante è tornare a casa la sera davanti alla tv. Anche il numero delle vittime coinvolte nelle varie azioni da guerra (che dovrebbe far venire la pelle d'oca sempre e comunque) quasi non "fa notizia" se la carneficina sta dall'altra parte del nostro mondo. Del resto, l'Isis fa strage ogni giorno nelle città mediorientali, gli uomini del Califfato violentano e torturano centinaia di donne e bambini, distruggono i tesori universali della civiltà: ma queste infamità dello Stato Islamico non "sfondano" su internet e nei nostri cuori. Siamo in guerra, solo che l'orrore degli altri quasi non fa paura.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Giugno 2016, 17:45
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