Nemtsov, a sparare è stato ex tenente ceceno.
Due nuovi fermi: "Forse una vendetta Islam"

Nemtsov, a sparare è stato il separatista ceceno Dadayev. "Forse una vendetta per dei commenti contro l'Islam"
MOSCA - Sarebbe stato l'ex tenente ceceno Zaur Dadayev a sparare all'oppositore Boris Nemtsov: lo afferma una fonte vicina all'inchiesta sentita da Interfax, che cita i risultati dei test medico-legali. «Tuttavia questo potrà essere provato al 100% quando sarà trovata l'arma del delitto», ha aggiunto. Insieme a Dadayev è stato incriminato anche il cugino Anzor Gubashev, che potrebbe quindi aver guidato l'auto della fuga. Altre tre persone sono invece ancora sospette.



DUE NUOVI FERMI Sale da 5 a 7 il numero dei sospetti fermati per l'omicidio di Boris Nemtsov: lo riporta il sito Rosbalt, citando una fonte nelle forze dell'ordine. I due nuovi fermi sono stati eseguiti in un'operazione nella zona di Shelkovsk, in Cecenia, e uno dei sospetti sarebbe imparentato con una nota figura nelle strutture di sicurezza cecene.



I due sarebbero stati in contatto con Zaur Dadayev (ex vice comandante del battaglione Sever, della polizia cecena, incriminato domenica per l'uccisione) e Beslan Shavanov (anche lui ex del Sever, fattosi esplodere sabato, dopo essere stato accerchiato dalle forze speciali a Grozny). Secondo la fonte, sono in corso interrogatori per verificare il coinvolgimento dei due nell'assassinio.



FORSE VENDETTA ISLAM L'omicidio dell'oppositore Boris Nemtsov, secondo una delle piste, potrebbe essere stato motivato da «commenti controversi del politico sull'Islam», ha sostenuto una fonte vicina alle indagini citata da Interfax, evocando quindi l'ipotesi di una vendetta islamica legata al sostegno dell'oppositore a Charlie Hebdo. «Nello stesso tempo, le forze dell'ordine hanno identificato contatti stranieri dei sospetti dell'omicidio Nemtsov, quindi la teoria di una pista estera continua ad essere indagata attivamente», ha aggiunto.



IL LEADER INDAGA SU DADAYEV Il controverso leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha ordinato di indagare sul passato dell'ex tenente Zaur Dadayev, già vice capo del battaglione locale Sever (Nord), l'unico dei cinque sospetti arrestati che ha confessato di aver partecipato al delitto Nemtsov. «Ho ordinato al segretario del consiglio di sicurezza ceceno Vaghit Usmaiev di condurre un' indagine sulla dimissioni di Dadayev e di esaminare il suo comportamento alla vigilia dell'abbandono del servizio», i cui motivi «non mi sono chiari», ha scritto su Instagram.



«In ogni caso, se la responsabilità di Dadayerv sarà accertata dalla corte, si dovrà ammettere che prendendo una vita umana ha commesso un grave crimine. Ma devo dire ancora una volta che non avrebbe mai fatto un solo passo contro la Russia, per la quale ha rischiato la sua vita per molti anni», ha scritto. Kadyrov sostiene di aver conosciuto Dadayev come «un vero patriota della Russia» e come «uno degli uomini più coraggiosi del reggimento».



«Ha mostrato particolare coraggio in una operazione contro un grosso gruppo di terroristi vicino a Benoi. È stato insignito dell'ordine del coraggio e di medaglie per il coraggio e i servizi resi alla repubblica cecena», ha aggiunto. «Sono certo che era dedito sinceramente alla Russia e preparato a dare la sua vita per la patria», ha concluso.



Ieri Kadyrov aveva scritto anche che Dadayer era rimasto scioccato, come tutti i musulmani, dalla vicenda Charlie Hebdo, sembrando così accreditare la pista di una vendetta islamica, anche se il tribunale ha precisato che il delitto è stato commesso per soldi.



“SHAVANOV SOLDATO CORAGGIOSO” Anche Beslan Shavanov, 30 anni, il ceceno ricercato nell'omicidio Nemtsov che si e' fatto esplodere ieri a Grozny mentre era accerchiato dalle forze dell'ordine nel suo appartamento, era un «soldato coraggioso»: lo sostiene il controverso leader ceceno Ramzan Kadyrov su Instagram, accostandolo al «valoroso» Zaur Dadayev, l'ex tenente di un battaglione locale del ministero degli interni che ha confessato di aver partecipato al delitto.



Anche Beslan Shavanov faceva parte del battaglione Sever (Nord) della polizia cecena, come l'unico reo confesso del delitto, Zaur Dadayev. Lo riferisce Kaukasian Knot, sito specializzato sul Caucaso del Nord, secondo una cui fonte Shavanov si sarebbe licenziato poco tempo prima della morte di Nemtsov per «motivi di salute».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 22:46
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