Muslim ban, italiana arrestata e multata per i timbri di paesi arabi sul passaporto

Muslim ban, italiana arrestata e multata per i timbri di paesi arabi sul passaporto
Il 'muslim ban' imposto da Donald Trump è una direttiva molto chiara ma la sua applicazione finora non è stata semplice. Lo sanno bene i passeggeri degli aeroporti statunitensi provenienti da altri continenti, che sono stati costretti a interminabili file e controlli approfonditi.
Con qualche abuso di potere da parte degli agenti di polizia impegnati nei controlli, come nel caso di una nostra connazionale.

Alessandra, che per motivi di sicurezza personale ha chiesto di non rivelare il proprio cognome, ha infatti raccontato a Repubblica.it l'incubo e la beffa subìti durante quello che doveva essere un semplice scalo prima di tornare in Italia da una vacanza in Centro America. Tutto è iniziato poco prima della partenza, quando la compagnia aerea le ha fatto notare di poterle dare una carta d'imbarco valida solo fino ad Atlanta. All'aeroporto, però, ci sono enormi file a causa dei controlli e la donna, che lavora per un'azienda internazionale di base in Veneto e ha compiuto diverse trasferte di lavoro in alcuni paesi arabi, viene subito fermata al controllo. Per lavoro, la donna ha viaggiato molto in Iran e in Sudan, oltre ad aver vissuto un anno e mezzo in Libia. Proprio quei timbri sul passaporto non sono sfuggiti alla polizia, che ha arrestato Alessandra sequestrandole tutti gli oggetti personali.

La donna racconta di essere stata chiusa in una stanza rigidamente sorvegliata da telecamere, senza poter andare in bagno per oltre quattro ore, mentre rispondeva a tutte le domande della polizia che continuava a esprimere dubbi su quei timbri sul passaporto. Dopo aver controllato tutto il contenuto dello smartphone e dei profili social, per ricostruire l'identità di Alessandra è stato necessario l'intervento telefonico dall'Italia di un avvocato di famiglia, del datore di lavoro e dei parenti della donna. Tutto finito? Macché, la polizia ha trattenuto Alessandra ancora per qualche ora dal momento che era stato annullato il permesso ESTA, che esclude gli europei dal bisogno di un visto Usa. Solo con un visto temporaneo, rilasciato ad Atlanta, Alessandra, che nel frattempo aveva perso il volo, ha dovuto pagare mille euro per un viaggio di sola andata. Prima della partenza, la beffa finale: chiamatela parcella o multa, ma ad Alessandra sono stati chiesti 2850 dollari per aver fatto perdere tempo alla polizia di frontiera impegnata dai controlli. Make profit great again.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Febbraio 2017, 15:08
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