Migranti, la Turchia chiede 3 miliardi di euro
in più e libero accesso ai cittadini nell'Ue
di Valeria Arnaldi
Sul tavolo del vertice Ue-Turchia, a Bruxelles, ieri, Ankara ha lanciato la sua proposta. Decisamente, “pesante” per la Ue, tanto da mettere a rischio l’intero accordo per ridurre il flusso di migranti. Un “rilancio” quello turco non così sorprendente. A spiegarne le ragioni e, più ancora, le concrete possibilità, è stato lo stesso premier turco Ahmet Davoglu, appena arrivato a Bruxelles: «È il secondo vertice in pochi mesi, e questo mostra quanto la Turchia sia indispensabile per l'Ue e quanto l'Ue lo sia per la Turchia».
Una frase apparentemente diplomatica che, in realtà, è risuonata come un chiaro avvertimento. La Turchia offre di riprendere i migranti che hanno raggiunto l’Ue illegalmente da una data fissata in poi, e senza effetto retroattivo, ma chiede anche che, per ogni profugo siriano riammesso, l’Ue ne accolga uno in modo legale dalla Turchia. Alta la tensione al vertice. «È chiaro che c'è un tentativo di legare la crisi dei migranti con il procedimento di accesso della Turchia all'Ue - commenta il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz - per noi, per il Parlamento Europeo è chiaro che i negoziati per l'accesso all'Ue e la gestione a breve termine della crisi dei rifugiati sono due questioni separate».
Più aperto il premier italiano Matteo Renzi: «Vogliamo un riferimento alla libertà di stampa in Turchia o non firmiamo il documento». Distante la posizione del cancelliere austriaco Werner Faymann, che ha annunciato che Vienna «chiuderà tutte le rotte, anche quella Balcanica. I trafficanti non devono avere alcuna opportunità».
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Marzo 2016, 08:34
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