Mentre altri 20mila attualmente nei campi profughi fuori dall'Europa saranno ricollati, per un totale di 60mila persone. All'accordo si è arrivati dopo una serata di negoziati e trattative durante le quali «le emozioni sono state fortissime», ha raccontato una fonte europea, e gli scontri anche «violenti».
Al punto che, mentre i toni si facevano più alti e concitati, i leader hanno interrotto le discussioni e hanno chiesto al premier britannico David Cameron di intervenire e di spiegare il suo piano per rinegoziare il rapporto con Bruxelles in vista del sulla permanenza della Gran Bretagna nell'Ue.
Durissimo il premier Matteo Renzi, che ai leader ha detto: «Se non siete d'accordo sui 40mila, non siete degni di chiamarvi Europa. Se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. O c'è la solidarietà o non ci fate perdere tempo». Forte è stato lo scontro anche tra Tusk, che insisteva per inserire nelle conclusioni il principio della volontarietà nella redistribuzione dei migranti, ed il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha difeso a spada tratta la sua proposta.
In tarda serata è stata messa sul tavolo una nuova bozza, che però è stata respinta, fino all'approvazione del documento secondo cui i Paesi membri «decideranno per consenso» sulla redistribuzione dei migranti.
Da questa potrebbero essere escluse Ungheria e Bulgaria.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Giugno 2015, 15:31