Uccise il marito e simulò un'aggressione:
condannata la 'vedova killer' del Texas

Uccise il marito e simulò un'aggressione: condannata la 'vedova killer' del Texas
HOUSTON - E' stata definita una 'mangiatrice di uomini', una sorta di 'vedova nera' che approfitta del compagno e poi se ne disfa. Michele Williams, cittadina del Texas, è stata giudicata colpevole di aver ucciso il marito Greg e di aver simulato un'aggressione per coprire il delitto. L'uomo è stato colpito mortalmente alla testa. Una volta chiamata la polizia Michele aveva riferito di essere stata aggredita da uno sconosciuto in casa. Sul volto i segni di una colluttazione e un grosso livido in prossimità dell'occhio.



In seguito si è scoperto che era tutta un'invenzione della donna per alterare la scena del crimine.







VITA COMODA Quelle di Michele e Greg erano seconde nozze. Entrambi, infatti, si erano già sposati e avevano avuto dalle precedenti unioni dei figli. La Williams grazie a Greg e al suo fiuto per gli affari conduceva una vita privilegiata. La coppia, infatti, viveva in una casa da 500mila dollari nella zona ricca di Keller, Texas, e aveva due Mercedes.



Una vita da sogno, fino alla notte del 13 ottobre 2011, quando Michele chiamò il 911. "Hanno sparato a mio marito. Qualcuno si è introdotto in casa. Per favore aiutateci", le parole della donna.

Quando la polizia arrivò, Michele raccontò di essere stata sorpresa nel sonno da un rumore. Una volta in piedi fu colpita sul lato del viso per poi cadere a terra priva di sensi. In camera da letto giaceva il corpo di Greg, 40 anni, ucciso da un colpo d'arma da fuoco.



I SOSPETTI DELLA POLIZIA Qualcosa però non tornava. Il racconto di Michele era pieno di buchi e di contraddizioni. In casa non c'era nessun segno di effrazione, 12mila dollari non erano stati toccati e Michele aveva ancora indosso vestito e make up, nonostante stesse dormendo. L'unica persona immortalata vicino la casa dalla telecamera di sorveglianza era il ragazzo che consegnava il giornale. La comunità fu ancora più incredula nel constatare la reazione della donna all'indomani dell'accaduto. Michele non si comportava affatto come una vedova in lutto. La mattina dopo era già in un lussuoso ristorante a fare colazione.



Messa con le spalle al muro ha raccontato un'altra versione dei fatti e cioè che Greg si era suicidato e che lei aveva mentito per proteggere la figlia. La polizia a quel punto l'ha arrestata e ha scoperto l'esistenza di un altro uomo, Gene Wallis, un personal trainer di 12 anni più giovane.



IL PROCESSO Libera su cauzione, due anni dopo ha accettato il patteggiamento. La pena di cinque anni, tuttavia, è stata immediatamente sospesa perche nel frattempo si è scoperta incinta di due gemelli. Quando più tardi annunciò che aveva perso i bambini, le fu ordinato di andare in carcere.

Nel settembre di quest'anno è iniziato il processo in Texas. Ormai Michele era stata soprannominata la 'vedova nera di Keller'. L'accusa sosteneva che Michele, ora 45enne, ha ucciso il marito per ottenere 500mila dollari dalla sua assicurazione sulla vita.

Michele è stata giudicata colpevole di omicidio e di inquinamento delle prove. E' stata condannata a 60 anni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Novembre 2014, 17:12
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