Mandato d'arresto contro l'inafferrabile rampollo della Red Bull

Mandato d'arresto contro l'inafferrabile rampollo della Red Bull
La Corte penale di Bangkok ha emesso oggi un mandato di arresto contro Vorayuth «Boss» Yoovidhya, il nipote del fondatore thailandese della bevanda Red Bull, accusato di aver ucciso un poliziotto alla guida della sua Ferrari il 3 settembre 2012 a Bangkok. La decisione è stata presa dopo che Vorayuth, 32 anni, non ha risposto all'ottava convocazione in cinque anni per vedersi notificate le accuse, in una saga che in Thailandia è diventata il simbolo dell'impunità dell'élite e dei doppi standard della giustizia nazionale. La famiglia Yoovidhya è una delle più ricche del Paese.

Ieri il capo della polizia thailandese Chakthip Chaijinda aveva dichiarato di voler chiedere al Regno Unito - dove il giovane risiede abitualmente da allora - e all'Interpol di riportare il rampollo in Thailandia, dove da quell'incidente è già ritornato più volte senza essere fermato dall'immigrazione.
L'avvocato di Vorayuth ha motivato la mancata risposta alla convocazione di ieri con gli impegni di lavoro del suo cliente, che altre volte aveva addotto scuse simili dicendosi all'estero. Poche settimane fa, un'indagine dell'Associated Press aveva documentato la vita da vip in giro per il mondo di Vorayuth, apparentemente senza rimorso. Il mandato di arresto emesso oggi scadrà nel 2027, quando cadrà in prescrizione anche l'accusa più grave nei confronti di Vorayuth, ossia l'omicidio colposo per guida spericolata. Quella di eccesso di velocità (la polizia ha calcolato che andasse a 170 all'ora in centro, all'alba), è già caduta in prescrizione. Un'altra, omissione di soccorso, scadrà a in settembre. 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2017, 15:48
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