Macron e l'incontro simbolico con Hollande: la squadra di governo è già pronta

Macron e l'incontro simbolico con Hollande: la squadra di governo è già pronta

di Alessandra Severini
La vittoria era annunciata ed Emmanuel Macron non si è fatto trovare impreparato.

Anche se i nomi di ministri e premier verranno svelati solo dopo il passaggio di consegne di domenica prossima, il neo presidente avrebbe già le idee chiare. Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa di François Hollande ma convinto sostenitore della corsa di Macron all’Eliseo, sembra essere in pole per la poltrona di primo ministro. Meno quotato è il centrista Bayrou, forse troppo legato al passato per incarnare il promesso rinnovamento. Un posto nel governo dovrebbe spettare anche a Sylvie Goulard, eurodeputata centrista fra i fedelissimi macronisti della prima ora. Spazio dovrebbe esserci anche per il deputato ex socialista e segretario generale di ‘En Marche!’, Richard Ferrand.

Intanto Emmanuel Macron, eletto presidente con il 66,1% contro il 33,9% di Marine Le Pen, si prepara all’ingresso ufficiale all’Eliseo e alla sfida delle legislative. Ieri la sua prima apparizione accanto ad Hollande nella cerimonia di commemorazione al milite ignoto sotto l’Arco di trionfo. Abbracci e sguardi di intesa fra il presidente uscente e il suo ex delfino. Macron ha lasciato la guida di ‘En Marche!’ che nel frattempo ha cambiato nome in ‘La Republique en marche’.

Il movimento presenterà le proprie liste – composte per il 50% dalla società civile e per il 50% da giovani politici – fra tre giorni. Macron ha bisogno di una maggioranza compatta in Parlamento per portare avanti le riforme che ha in mente. Fra le prime, quella del diritto del lavoro, un’evoluzione in senso liberale del già contestatissimo Jobs act che provocò decine di manifestazioni di piazza. Non a caso già ieri migliaia di persone si sono radunate in place de la Republique, chiamate dal neo costituito soggetto di sinistra Front Social, che ha voluto lanciare un avvertimento “contro le politiche ultraliberali” di Macron e “la regressione sociale”. Fra canti e bandiere hanno sfilato disoccupati e precari, studenti e ambientalisti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Maggio 2017, 08:58
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