Il dentista americano che uccise il leone Cecil
non sarà incriminato: "Colpa di un trucco" -Foto

Il dentista che uccise il leone Cecil non sarà incriminato

di Valeria Arnaldi
ROMA - Nessuna condanna per Walter Palmer, il dentista 55enne americano che, lo scorso luglio, ha ucciso il leone Cecil.







Nonostante il clamore suscitato subito dalla notizia e le proteste rimbalzate sui social di tutto il mondo, e soprattutto, nonostante i punti poco chiari della vicenda, il dentista cacciatore non sarà incriminato. A dare la notizia ufficiale è stato ieri il ministro dell'Ambiente dello Zimbabwe, Oppah Muchinguri-Kashiri: Palmer aveva i permessi in regola per quella battuta di caccia.



Il Governo, ha spiegato il ministro, ha verificato tutti i permessi, tramite polizia e procuratore generale, e dai controlli è emerso che Palmer poteva cacciare dove ha cacciato. Anche se questo ha comportato l'uccisione del leone, simbolo del parco naturale Hwange. Anche se l'animale era stato attirato fuori dai confini del parco. Anche se portava un collare per il monitoraggio ed era oggetto di studi.



Cecil, 13 anni, è morto dopo 40 ore di agonia. Palmer, accusato dal mondo dei social e “assediato” perfino sotto il suo studio, scoppiato lo scandalo, è tornato negli Stati Uniti e si è dato alla macchia per oltre un mese e mezzo. Nel frattempo, erano stati fermati il cacciatore professionista e il fattore locale che lo avevano accompagnato nell'impresa.



La vicenda ora si chiude, con il “clamore” di una decisione che lascia impunito il cacciatore, sotto gli occhi - e i post- sbigottiti e, ancora una volta, scandalizzati dei social media. Dopo la decisione di Muchinguri-Kashiri, il gruppo “Zimbabwe Conservation Task Force” ha immediatamente annunciato che prevede di proseguire l'azione legale negli Stati Uniti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Ottobre 2015, 10:01