#NBA Bobby Brown apologizes after graffiti on #Great Wall https://t.co/6NCt1IFi25 pic.twitter.com/td5yoNEkpN
— China Plus News (@ChinaPlusNews) 12 ottobre 2016
A Brown sono bastati pochi minuti, e una valanga di commenti, per capire che la 'prodezza' in realtà era un autogol. "Sei contento? Quello fa parte del patrimonio dell'umanità, non è il cesso di casa tua", ha scritto uno dei commentatori più moderati. A sentire il quotidiano Houston Chronicle, Brown -che in carriera ha giocato 3 anni in Cina- ha cercato di mettere una toppa: "Ci stavamo godendo la visita, io non ero mai stato lì. Ho scritto il mio nome con il gesso, avevo visto altre scritte. Ho commesso un errore, avrei potuto cancellarlo con la mia mano. Non succederà più".
"Ho giocato in Cina per 3 stagioni e ho il massimo rispetto per la cultura cinese. Mi sono integrato per 3 anni. I miei compagni e i tifosi a Shenzhen si sono sempre comportati in maniera splendida nei miei confronti. Voglio scusarmi nel modo più sincero". Il 'sorry', però, non basterà per evitare l'inchiesta ufficiale dell'Ufficio del Turismo della municipalità di Pechino che potrebbe comminare una sanzione pecuniaria al cestista-vandalo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2016, 14:54