Costringe la figlia di 17 mesi a mangiare
sale e la uccide: "L'ho fatto per mio marito"

Costringe la figlia di 17 mesi a mangiare sale e la uccide: "L'ho fatto per mio marito"

di Alessia Strinati
Una tortura atroce quella a cui ha sottoposto la sua bambina. Kimberly Martines, 23enne del South Carolina, ha ucciso la figlia di 17 mesi costringendola a mangiare del sale.

La bimba pochi giorni prima del decesso era stata portata in ospedale con delle forti convulsioni, probabilmente dovute alla somministrazione continua di sale che la donna le dava. La piccola è morta per avvelenamento (ipernatremia): i suoi reni, come tutti i bimbi della sua età, non erano completamente sviluppati e hanno collassato a seguito delle eccessive quantità di sale sottopostele dalla mamma. Già la piccola era stata visitata mesi prima e il pediatra si era allarmato perché sembrava non crescere in modo corretto mostrando ritardi nello sviluppo, ma la mamma da quella diagnosi pare abbia anche smesso di portarla dal dottore, presumibilmente per non destare troppi sospetti.



La donna è stata arrestata con l'accusa di omicidio. A scatenare la follia omicida sarebbe stato il suo desiderio di voler tornare insieme al marito, con cui da poco era separata. Kimberly non avrebbe accettato il divorzio e ha usato la figlia per attrarre l'attenzione dell'ex su di lei.

«Non piangeva mai. E ci faceva ridere tutti», hanno detto i familiari della vittima a Metro, «Non si poteva fare a meno di sorridere quando c’era lei presente. Era un po' come una diva». La donna, che ha altri due figli tra cui la gemellina della vittima, rischia fino a 20 anni di carcere, mentre i piccoli sono in affidamento ai servizi sociali. 
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Settembre 2016, 14:18
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