Isis, 200 ragazzine europee adescate su Fb
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Isis, 200 ragazzine europee adescate su Fb per sposare terroristi e combattere per la jihad

di Emanuela Fontana
«Avevo trovato il luogo, il modo e le armi», ha raccontato Lea, nazionalità francese, pronta ad arruolarsi nell'Isis, contattata via Facebook e istruita per un attentato a Tolosa. A quindici anni era pronta a compiere una strage, così come le avevano spiegato gli "amici" jihadisti, dal momento che la ragazza non era riuscita a lasciare il suo Paese per unirsi alla loro battaglia.



Samra e Sabina, invece, sono partite dall'Austria, arruolate e sposate con terroristi dell'Isis, entrambe incinte, ma ora vogliono disperatamente tornare a casa. Secondo i servizi europei, sarebbero almeno duecento le adolescenti adescate dai terroristi sui social network nel corso dell'ultimo anno e partite per la Siria.



Il metodo è quasi sempre lo stesso: il contatto su Facebook, l'invio di video di bambini morti nelle guerre islamiche, l'accusa ai Paesi occidentali, l'indottrinamento, la proposta di fuga. Hanno quattordici, quindici anni al massimo. In Francia gli 007 hanno un numero esatto delle adolescenti perdute, scappate dalla loro famiglia per raggiungere i gruppi del terrore: sessantatrè, un quarto del numero di fughe ipotizzate a livello europeo. E sessanta sarebbero già indottrinate e pronte a fuggire. Gli esperti di terrorismo britannici segnalano che dal Regno Unito sono partite cinquanta ragazzine per unirsi all'Isis. L'ultima è una quindicenne di origine somala scomparsa da Bristol. Una quarantina sono quelle che avrebbero lasciato la Germania. Il caso più noto è quello di Sara O., quindici anni, che ha postato sui social alcune foto che la vedono imbracciare un fucile. A gennaio si sarebbe sposata con un combattente dell'Isis.



La prospettiva per le ragazzine europee reclutate sui social network è quella di "sposare gli jihadisti, dare loro figli, e, in caso di morte dei marito, essere onorate come donne di martiri", ha spiegato al quotidiano inglese The Guardian Louis Caprioli, capo dell'agenzia di sicurezza interna francese. Cinque persone, tra cui una coppia di fratello e sorella, sono state arrestati in Francia meno di un mese fa con l'accusa di essere reclutatori di giovani da trascinare nei campi dell'Isis.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Ottobre 2014, 09:17