Il giornale con un messaggio misterioso
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Il giornale con un messaggio misterioso in prima pagina: ecco cosa dice

di Andrea Falla
Il miglior posto per nascondere qualcosa di segreto è sotto gli occhi di tutti, tanto che un quotidiano cinese avrebbe celato in prima pagina un messaggio criptato contro la censura del governo. Da qualche giorno media stranieri e social network discutono sulla prima pagina del Southern Metropolis Daily uscita lo scorso 20 febbraio, in cui l'unione di due titoli compone una frase dal significato ambiguo e critico. 

Il giorno prima della stampa, il 19 febbraio, il presidente della Cina Xi Jinping aveva fatto visita alle redazioni del Quotidiano del Popolo, dell’agenzia di stampa Xinhua e del canale televisivo CCTV, ritenuti i principali media sotto il controllo del governo. Nella conferenza stampa di fine visita Xi Jinping aveva concluso con la frase: "I media governativi e di partito sono vettori di propaganda e il loro secondo nome è 'partito' ". Parole che rendoono bene l'idea della condizione in cui vivono i media cinesi, dove ogni voce fuori dal coro viene punita duramente. 
 


Il giorno seguente il Southern Metropolis Daily ha deciso di pubblicare la citazione in prima pagina, affiancando il pezzo principale ad un articolo sulla dispersione delle ceneri di Yuan Geng, un ricco imprenditore scomparso alla veneranda età di 98 anni, molto conosciuto in tutta la Cina. Fin qui nulla di strano, se non fosse che leggendo in verticale la fine del primo titolo e l'inizio del secondo viene fuori più o meno questo: "I media il loro secondo nome è 'partito', la loro anima torna al mare". Una frase che da molti è stata interpretata come un attacco al regime, che condanna alla morte tutti i mezzi di comunicazione, chiedendo loro una completa sottomissione. 

La storia è subito stata condivisa su Weibo, un social simile a Twitter, dove nel giro di qualche ora sono scomparsi tutti i messaggi riguardanti l'argomento. Dopo questo episodio è arrivata una nota ufficiale della Nanfang Media, la società proprietaria del giornale, in cui l'errore è stato definito una gaffe ingigantita dai giornali, che non voleva in alcun modo criticare l'operato del governo di Xi Jinping. Il direttore Ren Tianyang è stato costretto a chiedere scusa insieme al suo vice Wang Haijun, mentre la Liu Yuxia, la giornalista responsabile della prima pagina, è stata licenziata. 

L'utilizzo di frasi nascoste nei titoli non è una pratica nuova in Cina, ma non è ancora chiaro se la nota di Nanfang Media sia stata diffusa anche ai giornalisti, visto che la redattrice interessata, intervistata dal New York Times, ha dichiarato di non essere stata messa al corrente di aver perso il lavoro per quel titolo. Complotto o no, sembra chiaro che adesso i vertici del Southern Metropolis Daily dovranno evitare scivoloni simili per non finire nel mirino del governo, come successo ad altri giornalisti. Secondo i dati di Committee to Protect Journalists, un'associazione che difende la libertà di stampa, nel 2015 la Cina è stata il paese che ha incarcerato più giornalisti al mondo: ben 49, che attualmente si trovano ancora dietro le sbarre. 






 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2016, 16:27
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