Il sogno americano di Hillary, primadonna dal liceo alla Casa Bianca

Il sogno americano di Hillary, primadonna dal liceo alla Casa Bianca

di Mario Fabbroni
"A Woman in charge", una donna al comando. Mai come stavolta, Hillary Clinton sembra vicina al suo sogno più grande: essere la prima donna Presidente degli Stati Uniti d'America. Sulla strada che la riporterebbe alla Casa Bianca (ma stavolta seduta dietro alla scrivania della Sala Ovale, una volta occupata invece da suo marito Bill), la candidata democratica dovrà "solo" sbarazzarsi dell'imprevisto avversario repubblicano Donald Trump. Uno che non gliele manda a dire, anzi: sarà una battaglia a tutto campo, scintille come forse mai si è visto nei precedenti duelli per la conquista della poltrona del più potente della Terra.
 
 

Hillary ha in tasca il magic number (2.383 delegati) necessario per assicurarsi la nomination presidenziale. Il suo avversaio di partito, Bernie Sanders, si dibatte ancora sostenendo che vanno manifestate le intenzioni di voto dei Super Delegati. Tuttavia la Clinton conosce bene l'odore della sconfitta "non dichiarata", perchè il vantaggio accumulato su Sanders è già superiore a quello che Barack Obama nel 2008 aveva proprio nei confronti della moglie di Bill Clinton. Quindi, fine dei giochi.



Prima donna. Hillary è stata sempre la prima, in tutto. Durante il suo ultimo anno di liceo, ricevette il primo premio in scienze sociali. Laureata in Scienze Politiche, divenne la prima studentessa nella storia del Wellesley College a presentare la cerimonia di consegna dei diplomi. Nella sua università insegnava Bill Clinton, che Hillary sposò l'11 ottobre 1975 dopo averlo conquistato ma decidendo di mantenere il doppio cognome Clinton Rodham. Mentre era ancora first lady, venne eletta come senatrice dello stato di New York diventando quindi la prima moglie di un presidente a ricoprire una carica elettiva. Ed è stata anche la prima donna avvocato ad essere ammessa come socio nel "Rose Law Firm", uno degli studi legali più antichi degli Stati Uniti. Era prima in tutti i sondaggi perfino durante la precedente corsa presidenziale, ma a sorpresa fu sconfitta da Obama riportando tuttavia il numero più alto di suffragi popolari - 18 milioni - nella storia delle primarie americane.



"Nessuno mi capisce meglio e nessuno mi fa ridere come Bill. Anche dopo tutti questi anni, lui è ancora la persona più interessante, energica e piena di vita che ho mai conosciuto. Bill e io abbiamo iniziato un discorso nella primavera del 1971 e non lo abbiamo ancora terminato", disse dopo aver "perdonato" il marito in seguito allo scandalo della relazione extraconiugale con la stagista Monica Lewinski, che tenne banco sui rotocalchi di tutto in mondo per diversi mesi. Le piccanti rivelazioni della Lewinski potevano spingere Hillary nella definitivamente polvere ("eravamo senza un dollaro quando uscimmo dalla Casa Bianca"), invece la tenace moglie tradita si è ricostruita un'immagine diventando il simbolo delle donne "che ce la fanno" anche a dispetto di bugie e tradimenti familiari. Di sicuro, Hillary si ama oppure si odia. Ed i suoi detrattori mettono la stessa foga dei fans nel dipingerne negativamente mosse e carattere fin troppo volitivo.


Del resto, bisogna possedere una volontà ferrea per essere "la prima", magari compiere scelte difficili ("Hard Choises", come il titolo di uno dei suoi libri). Da qui al prossimo novembre, Hillary vivrà solo "for President".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2016, 10:41
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