Clinton: “Sull'Iraq sbagliai, mai più truppe”. I dem:
“Fu Colin Powell a suggerirle un'e-mail privata”

Clinton: “Sull'Iraq sbagliai, mai più truppe”. I dem: “Fu Colin Powell a suggerirle un'e-mail privata”
La campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca non finisce mai. Dopo i comizi nei vari stati durante le primarie, Hillary Clinton e Donald Trump finiscono sotto la lente d'ingrandimento dei principali talk-show politici a stelle e strisce. E quando, in un forum della Nbc, si analizza l'ex segretario di Stato e moglie dell'ex presidente Bill, è inevitabile pensare all'Iraq e al 'mail-gate' che l'ha investita di recente.

Hillary Clinton è tornata a difendersi dai dubbi e dai sospetti che accompagnano l'email-gate. Intervenendo ad un forum della Nbc intitolato 'Commander in chief', la candidata democratica ha ribadito di non aver mai ricevuto sulla sua mail privata, quando era segretario di Stato, materiale classificato, precisando che esso è marcato generalmente dalla dicitura 'top secret' e non con una 'C'. Hillary ha ammesso che alcuni messaggi si riferivano al programma segreto dei droni, ma ha sottolineato che non c'erano discussioni di 'azioni coperte'.

“L'IRAQ UN ERRORE, BASTA TRUPPE” Hillary Clinton ha ribadito che il suo voto come senatore a favore della guerra in Iraq nel 2002 è stato un errore da cui imparare, ma ha sottolineato che il suo rivale repubblicano Donald Trump, pur avendo sostenuto anche lui quell'azione, «rifiuta di assumersene la responsabilita». Clinton ha promesso che le truppe di terra Usa non saranno mandate nuovamente in Iraq e ha escluso questa ipotesi anche per la Siria. Hillary non si è pentita invece di aver caldeggiato l'intervento in Libia, ricordando che pure Trump era a favore. L'ex segretario di Stato ha respinto infine l'etichetta di 'falcò in politica estera, sostenendo di vedere la forza come «ultima risorsa, non come prima scelta».

COLIN POWELL E I CONSIGLI SULLE E-MAIL Tra le email private dell'allora segretario di stato Hillary Clinton ne spunta una a suo favore, diffusa in serata dai democratici: quella in cui il suo predecessore Colin Powell, al quale Hillary aveva chiesto consigli, le descrive il suo uso di un personal computer all'inizio del suo incarico per gestire anche l'attività istituzionale, compresi i rapporti diretti con leader stranieri «senza passare per i server del dipartimento di Stato». Evitando così possibili controlli. Powell, che lavorò con George W Bush, consigliò però a Hillary di essere molto prudente con il Blackberry, ammonendola che tutte le comunicazioni correvano il rischio di diventare pubbliche. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Settembre 2016, 08:42
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