Gaza, rotta la tregua: rapito un soldato israeliano
Bombe su Rafah: 40 morti. Colpito ospedale

Gaza, rotta la tregua: rapito un soldato israeliano. Bombe su Rafah: Colpito ospedale

di Eric Salerno
GAZA - Voleva essere un esercizio di ambiguit costruttiva e, invece, la formulazione usata per introdurre un cessate il fuoco umanitario di 72 ore non solo non ha funzionato ma ha distrutto sul nascere ogni possibilit di vedere la fine ravvicinata dell’invasione israeliana di Gaza. Netanyahu, Obama e anche l’Onu accusano Hamas di aver violato la tregua; per il movimento islamico sono i soldati israeliani i responsabili della ripresa dei combattimenti. Sui tragici risultati, tutti sembrano concordare.







Due soldati israeliani sono stati uccisi, altri feriti e uno catturato (creando un potenziale scenario da incubo per il governo Netanyahu) quando il loro reparto è stato sorpreso da un gruppo di uomini armati usciti da un tunnel nella “striscia”, non in territorio israeliano. «Hamas pagherà un duro prezzo», la minaccia del premier Netanyahu prima di una riunione urgente dei capi politici e militari a Tel Aviv per decidere se, come vogliono in molti, estendere l’operazione.



IL “DIRETTIVO ANNIBALE”

Nel tentativo di impedire alle milizie di allontanarsi con il militare (non si sa se vivo, ferito o morto), è scattato il “direttivo Annibale” per riportarlo a casa «a ogni costo». Rafah è stata sottoposta a un intenso bombardamento d’artiglieria mentre mezzi blindati avanzavano alla ricerca del sottotenente Hadar Goldin. Anche se il caso assomiglia a quello di Gilad Shalit, prigioniero a Gaza per 5 anni, la realtà è ben diversa. Il caporale fu rapito in Israele in un momento di relativa calma. Goldin va considerato un prigioniero di guerra e potrebbe essere scambiato con gli oltre cento palestinesi catturati a Gaza e portati in Israele se e quando ci sarà una trattativa per mettere fine al conflitto. Almeno cento sono le vittime palestinesi di ieri. Si aggiungono ai 1.500, in maggioranza civili, contati fino a giovedì. Come tante altre volte, le narrative non coincidono. Di certo, ammettono un po’ tutti, è stata la formula del cessate il fuoco a favorire quello che è accaduto. Il documento rispecchia le proposte precedenti, a partire da quella egiziana: una tregua umanitaria di 72 ore per consentire alle parti di convergere sul Cairo e negoziare la fine dei combattimenti, il ritiro israeliano e, come chiedevano i palestinesi, la fine del blocco di Gaza. L’unica vera novità, un linguaggio vago che il segretario di Stato americano ha spiegato a voce. Ossia, alle truppe israeliane veniva concesso il diritto di continuare la ricerca e la distruzione dei tunnel.



Hamas, non senza proteste, aveva accettato la formula. I soldati, secondo la versione di Hamas (che nega di avere un prigioniero israeliano), sono stati attaccati «prima della tregua». Israele sostiene invece che le truppe sono state sorprese 90 minuti dopo da un kamikaze che si è fatto esplodere in mezzo a loro permettendo ad altri di catturare il sottufficiale. È questa la versione accettata dal segretario di Stato americano e dall’Onu che chiedono il rilascio immediato del militare per dare al cessate il fuoco una nuova possibilità.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Agosto 2014, 13:33