Scoperto con 1.500 foto hard dei suoi allievi: suicida il vicepreside di una prestigiosa scuola

Scoperto con 1.500 foto hard dei suoi allievi: suicida il vicepreside di una prestigiosa scuola

di Federica Macagnone
La sua mente è rimasta sconvolta a tal punto da fargli decidere nell'arco di poche ore che era arrivato il momento di farla finita. Quando la polizia gli ha comunicato di averlo iscritto nel registro degli indagati e lo ha interrogato chiedendogli conto delle 1.500 foto sconce di suoi allievi, scattate di nascosto, che teneva in casa, Martin Goldberg, 46 anni, vicepreside della prestigiosa Thorpe Hall School di Southend, in Gran Bretagna, ha capito che i riflettori si erano accesi sulle ombre che avvolgevano la sua doppia vita. Non ha trovato una via d'uscita, proprio come un topo in gabbia. E ha scelto l'unica soluzione che gli sembrava accettabile: si è impiccato nel garage di casa sua.







Era il 10 settembre scorso, il giorno dopo l'interrogatorio, quando i colleghi lanciarono l'allarme alla polizia perché Goldberg non si era presentato a scuola. Gli agenti accorsero e lo trovarono morto: l'inchiesta appurò che non c'erano elementi che potessero far pensare ad altro che a un suicidio.



La polizia ha ora chiesto scusa ai genitori per i ritardi nelle indagini su Goldberg, visto che in passato erano già arrivate delle segnalazioni riguardanti il suo interesse nei confronti della pornografia infantile. Un ritardo di nove mesi dovuto al fatto che non erano stati fatti accertamenti sul lavoro di Goldberg e non ci si era resi conto del fatto che si trattava di un docente a contatto con i bambini.



Al tempo stesso, però, la Independent Police Complaints Commission sta investigando su come il centro che si occupa della protezione dell'infanzia e dello sfruttamento infantile abbia trattato le informazioni relative a centinaia di soggetti sospettati di pedofilia. La Thorpe Hall School, infatti, era stata eliminata dall'elenco dei casi in cui si potevano sospettare violazioni di questo tipo. Le organizzazioni Nsppc e Enough Abuse (impegnate nella prevenzione di abusi verso l'infanzia) hanno comunque detto che la scuola non può essere ritenuta responsabile per non aver sospettato di Goldberg.



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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Febbraio 2015, 15:41