Laureata in legge a Londra, Ghavami era stata arrestata lo scorso 20 giugno con altre donne. Picchiate, erano state rilasciate. Per lei, però, è scattato un altro arresto, con l’accusa di legami con l’opposizione e propaganda contro il regime.
Dopo due scioperi della fame e una petizione firmata nel mondo per la sua liberazione, Ghavami ora è libera, in attesa di sapere se dovrà tornare in carcere.
A inizio novembre, l’avvocato ha riferito che la ragazza è stata condannata a un anno di reclusione ma il verdetto non è stato confermato. Il rilascio ora sembra assumere anche significati politici. Non si esclude sia un “segno di disponibilità” dell’Iran nelle trattative in corso a Vienna per l’estensione di un anno dell’accordo sul nucleare. I nodi da sciogliere sono due: l’arricchimento dell’uranio - Teheran è pronta a rispettare lo stop al -20% ma vuole continuare a produrre combustibile per le centrali nucleari - e le sanzioni. I termini scadono stasera, ma il divario tra le parti rimane “significativo”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Novembre 2014, 12:25
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