Germania, guerra alle bufale: 50 milioni di multa ai social che non le rimuovono

Germania, guerra alle bufale: 50 milioni di multa ai social che non le rimuovono

di Mario Fabbroni
Il giro di vite più severo di un paese europeo contro i social network potrebbe essere quello della Germania, dove una legge del governo Merkel (cui manca solo l’ok per l’applicazione) prevede di sanzionare - con multe fino a 50 milioni di euro - le piattaforme online che dovessero “non cancellare” rapidamente i discorsi di incitamento all’odio o le “fake news”. Bufale a carissimo prezzo, insomma.

Il ministro della giustizia, Heiko Maas, ritiene infatti che i social media non facciano abbastanza per “ripulire” le loro piattaforme da calunnie e incitamenti all’odio razziale ma si schiera anche contro le notizie false che determinano comportamenti lesivi e diffamatori: «Sono troppo pochi i contenuti criminali che vengono rimossi e, in ogni caso, non vengono cancellati in tempi sufficientemente brevi». Il provvedimento è ispirato dalla preoccupazione che le fake news possano influenzare le elezioni tedesche che si terranno quest’anno, assumendo un ruolo analogo a quello giocato nell’ultima campagna elettorale americana. Contingenze elettorali a parte, il problema è serio.

La Francia ad esempio ha deciso di seguire un’altra strada: più che sanzionare economicamente i social, i transalpini hanno infatti attivato un network di società private (IFCN) che hanno come compito quello di segnalare a Facebook quelle notizie che non sono generate da “fonti attendibili”. Gli utenti dei social vengono messi in guardia grazie a un bollino di “non attendibilità” che marchia le presunte fake news. Il bollino proviene dalle principali testate giornalistiche, mentre Facebook si è dotato di un algoritmo che raccoglie i dati e le eventuali segnalazioni degli interessati o degli utenti. Un vero e proprio fake check anti-bufale.

NIBIOLO (AGCOM): "IN ITALIA MANCA UNA LEGGE" David Nebiolo, responsabile per le Comunicazioni Esterne dell’Agcom: l’Italia avrà una legge per arginare il dilagante fenomeno delle fake news online? «C’è un disegno di legge ma non è stato ancora incardinato per la discussione in Parlamento. Diciamo il ddl tende a seguire più la strada della Germania che quella decisa in Francia».
Quali sono le differenze? «Non certo nell’entità della sanzione economica. Le multe fino a 50 miloni evidentemente vogliono “spingere” i principali social network mondiali verso un controllo preventivo molto più efficace. Il testo italiano prevede invece ammende di 5000 euro da infliggere a quelle piattaforme destinate alla diffusione di informazioni ma che non agiscono con le regole professionali delle principali testate giornalistiche. Verrà sanzionata insomma la condotta lesiva, ma è solo una proposta. Il Parlamento potrà inasprire l’entità dell’ammenda oppure individuare altri obiettivi».
L’Agcom terrà un workshop scientifico proprio venerdì prossimo a Roma sull’impatto delle fake news. Quali sono i dati italiani? «Ancora tutti da scoprire. Stiamo lavorando alla raccolta e all’analisi del problema. Con il contributo deglii esperti internazionali che interverranno il 17 marzo alla Sala Angrisani della Capitale».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2017, 08:41
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