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Calci e pugni alla figlioletta 14enne incinta
per farla abortire: poi danno fuoco al feto
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DALLAS - La brutalità non ha confini, neanche quando si tratta di giovani ragazze che portano in grembo un bambino. Quanto accaduto in questa famiglia di Dallas, Stati Uniti, è davvero da condannare e ci fa rendere conto dei limiti della natura umana, oltre ogni modo.
Una ragazzina di 13 anni rimane incinta e i suoi parenti, per farla abortire, hanno la brillante idea di prenderla a calci e pugni nella pancia, proprio mentre la futura mamma era all'ottavo mese di gravidanza.
Ovviamente, dopo una 'scarica' di botte, la ragazzina abortisce spontaneamente, ma le brutalità non si fermano qui.
I parenti, non contenti, decidono di sbarazzarsi delle prove, presumibilmente per cercare di lavare le loro coscienze e far finta che mai nulla fosse accaduto.
Così hanno preso il feto del bimbo e hanno deciso di bruciarlo.
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