Catalogna, exit poll: vincono gli indipendentisti.
"Hanno la maggioranza assoluta"

Catalogna, vincono gli indipendentisti di 'Junts pel sì'

di Valeria Arnaldi
ROMA- Lunghe code davanti ai seggi, persone in attesa di votare sin dalla mattina presto, attese infinite, che hanno perfino portato a svenimenti e malori, senza però causare cedimenti: chi voleva votare, ha aspettato il suo turno, diligentemente. D’altronde, quel voto la Catalogna lo attendeva da molti - e, per milioni di catalani, troppi - anni.





La vittoria dei partiti indipendentisti era data pressoché per scontata, ma ieri i primi exit poll di Tv3, vicina al governo di Barcellona, hanno fatto gridare al trionfo: il fronte indipendentista avrebbe ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi. Secondo le prime proiezioni, gli indipendentisti avrebbero ottenuto il 48% dei voti, un’ampia maggioranza di seggi al Parlamento della Generalitat Catalana - sarebbero 62 da sommare agli 10 quelli della Cup - superando di gran lunga le previsioni comunque positive. Schiacciante la sconfitta del Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy, che otterrebbe solo tra 9 e 11 seggi.



«La democrazia ha già vinto in Catalogna ma anche in Spagna e in Europa», ha commentato il presidente secessionista catalano Artur Mas, che uscendo dalle urne ha parlato di “plebiscito”. Per dire addio a Madrid, i catalani hanno affollato i seggi.

Alle 18, due ore prima del termine, l’affluenza era del 63%, sei punti percentuali in più rispetto alle ultime elezioni regionali. E sì che questo voto non porterà realmente all’indipendenza, che al momento, dal punto di vista legale, non è possibile. Ciò non significa che non sia egualmente pesante per Madrid. Se la Catalogna dovesse autoproclamarsi indipendente, il colpo, in termini politici, strategici ed economici, sarebbe decisamente duro. Intanto, il processo è iniziato, secondo il programma di Mas, che ha fissato al 2017 l’anno di nascita della Catalogna indipendente, ignorando la sentenza della Corte Costituzionale iberica.



Il Parlamento di Barcellona a giorni dovrebbe fare la sua dichiarazione di separazione. La secessione porterebbe automaticamente la regione fuori dall’Ue. A quel punto, sarà Madrid a dover rispondere, anche con misure forti, come la sospensione dell’autonomia catalana o la destituzione del presidente della Generalitat.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Settembre 2015, 10:50
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