Caso mail, Fbi contro Hillary indagine riaperta a sorpresa

Caso mail, Fbi contro Hillary indagine riaperta a sorpresa

di Anna Guaita

NEW YORK Ogni quattro anni, quando si arriva sulla dirittura finale di un'elezione presidenziale, negli Usa si scoprono spesso le cosiddette October Surprise: scandali o scandaletti circa i candidati, scoperti all'ultimo minuto, che possono cambiare il voto. E anche quest'anno la fine di ottobre ci ha portato la sua brava sorpresa: il direttore dell'Fbi ha annunciato, con un testo lapidario e sibillino, che verrà aperta un'altra inchiesta sulle e-mail di Hillary Clinton.LA PRIMA INDAGINE
Lo scorso luglio James Comey aveva annunciato la chiusura di una lunga indagine sulla posta elettronica dell'ex segretario di Stato, spiegando che la signora era stata «negligente», ma che non c'era stato comportamento criminale perché le informazioni top secret non erano state messe a rischio. Il partito repubblicano aveva protestato a gran voce, e il candidato repubblicano Donald Trump aveva addirittura proposto di indagare sull'operato stesso del Bureau, insinuando che c'erano state collusioni fra Comey e la campagna Clinton, e gridando a ogni comizio che Hillary doveva «andare in galera». Ieri il tono di Trump è stato ben diverso: nonostante per ora si sappia pochissimo di questa nuova inchiesta, il candidato repubblicano l'ha paragonata al Watergate, lo scandalo degli anni Settanta che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon.La notizia dell'apertura di una nuova indagine è esplosa come una bomba in un clima elettorale che stava adagiandosi sulla quasi certezza di una elezione di Hillary l'8 novembre. Lo shock è stato immediatamente sentito in borsa, dove tutti e tre i principali listini Dow Jones, S&P500 e Nasdaq hanno subito un crollo.

E intanto tutti i politologi si arrovellavano per capire il significato del lapidario messaggio del capo dell'Fbi, e i possibili danni a Hillary. Perché Comey è stato misterioso: si sa che l'Fbi ha trovato «uno strumento», forse un cellulare; si sospetta che appartenesse ad Anthony Weiner, l'ex deputato marito della più stretta collaboratrice di Hillary, caduto in disgrazia per le sue foto a luci rosse. In questo cellulare sono state rinvenute altre lettere «pertinenti» all'inchiesta conclusa a luglio. E Comey ha scritto al Congresso che «gli investigatori dovranno studiarle per determinare se contengano informazioni segrete». Cioè, bisognerà di nuovo indagare se Hillary abbia o meno esposto informazioni top-secret, violando la legge. Quel che è strano, è che le lettere rinvenute non sono state scritte da Hillary. E non provengono neanche dalla cassaforte di mail del partito democratico piratate da hacker russi e messe in rete dal sito Wikileaks.

I DEMOCRATICI
Il partito democratico ha espresso dal canto suo profonda indignazione che proprio sotto le elezioni, James Comey («un repubblicano», è stato fatto notare) abbia lanciato un'inchiesta senza dare informazioni più precise e lasciando così briglia sciolta alle ipotesi peggiori. Difatti il presidente del partito repubblicano, Reince Priebus non ha esitato a sospettare il peggio: «Il fatto che l'Fbi riapra l'inchiesta mostra quanto seria deve essere questa scoperta» ha detto. La Casa Bianca è stata anch'essa colta di sorpresa ma Obama ha reagito affermando che la sua opinione su Hillary «non cambia». Ma anche la campagna di Hillary era senza parole: l'annuncio dell'Fbi è arrivato mentre Clinton volava, accompagnata da un gruppo di giornalisti, verso l'Iowa, per un comizio. A bordo dell'aereo la ex segretaria di Stato aveva espresso soddisfazione per l'andamento dei sondaggi e del voto anticipato, che sembra essere fortemente a favore suo. Arrivata in Iowa, Hillary ha tenuto tutti in attesa, ed è scesa dall'aereo molto tempo dopo l'atterraggio, evidentemente per aggiornarsi lei stessa.
 
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Ottobre 2016, 09:21