Beirut, kamikaze Isis si fanno esplodere
nella roccaforte di Hezbollah: 41 morti

Beirut, kamikaze fanno strage al centro commerciale: 41 morti

di Valeria Arnaldi
ROMA - Un’esplosione, improvvisa, violenta, devastante. Poi, pochi minuti dopo e solo a qualche metro di distanza, un’altra. Senza il tempo di fuggire, forse neppure quello di capire.









Sono almeno 41 i morti e 181 i feriti dei due attentati suicidi che, ieri pomeriggio, hanno insanguinato la periferia sud di Beirut, nel quartiere Burj el Barajneh ritenuto roccaforte degli sciiti Hezbollah. Ma si tratta solo delle prime stime di un bilancio che, date le gravissime condizioni di molti feriti, è inevitabilmente destinato ad appesantirsi. A rivendicare i due attentati, in serata, l’Isis. Ancora da indagare le dinamiche. La polizia parla di due uomini, ma non si scarta l’ipotesi che, in realtà, siano state quattro le persone che si sono fatte esplodere all’ingresso di un centro commerciale tra il campo palestinese di Burj Barajne e via Husseiniya, tra il Caffé Shihab e l'ospedale Rasul al Aazam.



Il Ministro dell’Interno conferma la presenza di un terzo attentatore suicida rimasto ucciso in una precedente esplosione. Gli attentatori si sono confusi tra la gente, muovendosi a piedi per evitare i controlli ai mezzi, obbligatori da quando nel 2013 a Beirut esplose un’autobomba. Era dal 2014 che non si verificava un attentato suicida nel quartiere degli Hezbollah. Rapidi i soccorsi, che con numerose ambulanze, hanno cercato di portare via velocemente i feriti, nel tentativo, per alcuni vano, di salvare loro la vita. «Colpire i civili è vile e non ha giustificazioni», ha commentato l'ex premier libanese Saad Hariri, sunnita. Intanto, il terrorismo festeggia le sue nuove vittime.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Novembre 2015, 12:19
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