Compra delle banane al supermercato per i pazienti: infermiera punta da uno scorpione

Compra delle banane al supermercato per i pazienti: infermiera punta da uno scorpione

di Federica Macagnone
Un piccolo morso su un dito della mano, un dolore acutissimo, mai provato prima, decine e decine di volte superiore a quello provocato dalla puntura di un'ape.



Poi il battito cardiaco che sale in maniera preoccupante e il braccio che diventa sempre più intorpidito. È quello che è successo a Kita Fitton, un'infermiera 20enne di una casa di cura del Kent, in Inghilterra, mentre stava preparando i pasti per gli ospiti: quando ha aperto una confezione di banane acquistata in un supermercato Tesco non si è accorta che all'interno si era nascosto uno scorpione della specie Centruroides limbatus, lungo circa 11 centimetri, diffuso in Costa Rica, dove erano state coltivate quelle banane. Una puntura improvvisa, il dito gonfio, il malore immediato, un collega che che immediatamente accorre e tiene in trappola sotto la scarpa l'animale caduto in terra.



In preda al panico, Kita è stata subito portata in ospedale dal padre mentre stava subendo un'accelerazione cardiaca e perdeva sensibilità nel braccio. «In un primo momento i medici non credevano ai loro occhi - racconta Kita - Dopo essersi resi conto della situazione, in ogni caso, non sapevano come trattare la questione e cosa darmi, visto che è rarissimo che in Inghilterra qualcuno venga punto da uno scorpione. Mi hanno monitorato e rimandato a casa quando il dolore è calato, raccomandandomi di tornare da loro se entro breve tempo non avessi recuperato la sensibilità».



Sebbene la puntura di scorpioni di quel tipo non sia generalmente mortale, può comunque causare gravissime reazioni nelle vittime, provocando problemi respiratori e al sistema nervoso. 

Nonostante per lei non ci siano state conseguenze, Kita ha definito la reazione del supermercato Tesco "assolutamente offensiva". «Mi hanno chiesto scusa - racconta - e mi hanno offerto finora solo un rimborso per le banane a titolo di risarcimento per il danno. Qualcuno è venuto a ritirare la confezione di banane per le indagini e si è offerto di rimborsarmi il costo sostenuto: 59 penny (pari a circa 80 centesimi di euro). Un atteggiamento vergognoso. Io ho provato un dolore pazzesco, ho pensato di morire. Io sono una persona coraggiosa, ma è stato davvero spaventoso. Comunque, è stata una fortuna che lo scorpione non sia finito nel pranzo di uno degli ospiti della casa di cura. Noi stiamo cercando di abituarli a prepararsi i pasti da sé, ma per fortuna quel giorno non è successo: sono persone deboli, chissà quali conseguenze avrebbe potuto avere un morso dello scorpione su uno di loro».



Un portavoce di Tesco, dal canto suo, ha detto: «Noi ci poniamo gli standard più elevati per la qualità dei nostri prodotti. Il nostro team di assistenza clienti sta indagando per capire come sia potuta succedere una cosa del genere e al più presto informeremo la nostra cliente».



L'incidente di Kita, in ogni caso, non è il primo legato alla catena di supermarket Tesco. Appena un mese fa, sempre in Inghilterra, una madre di quattro figli, Laura Horsfield, di Cleckheaton, nel West Yorkshire, è rimasta sconvolta nello scoprire un nido di Brazilian Wanderers, i ragni più letali del mondo, in un casco di banane acquistato proprio da Tesco. L'azienda le ha chiesto scusa per il disagio causato e le ha offerto una disinfestazione come risarcimento in segno di buona volontà. Un po' poco, visto il rischio corso.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Luglio 2015, 10:28