La mamma più odiata d'America: "Ha ucciso la figlioletta". Lei: "La notte dormo bene"

La mamma più odiata: "Ha ucciso la figlioletta". Lei: "La notte dormo"
Il suo caso giudiziario è stato uno dei più controversi e dibattuti dai media di tutta la storia recente degli Stati Uniti. Per molti è diventata la 'mamma più odiata d'America' ed è stata paragonata, dopo l'assoluzione, a O.J. Simpson. Tuttavia, Casey Anthony, 30 anni, in un'intervista alla Associated Press, riportata anche da USA Today, sostiene ancora di non essere colpevole dell'omicidio della figlia e, anzi, assicura: «Io sono a posto con la coscienza e la notte dormo bene, non mi importa quello che pensano o dicono gli altri».
 
 


La donna, che vive a Orlando, in Florida, nel 2008 fu accusata dell'omicidio della figlioletta Caylee, che non aveva ancora compiuto tre anni. La bimba, infatti, era sparita nel nulla ma Casey, nonostante la denuncia della madre, aveva accusato l'ex tata di averla rapita. Tuttavia, durante i lunghi interrogatori della polizia, erano emerse diverse incongruenze nelle testimonianze della donna, che sosteneva di lavorare per la Universal anche se era stata licenziata anni prima e non aveva mai denunciato la scomparsa della piccola. Il forte odore presente nel bagagliaio dell'auto della donna aveva indotto gli investigatori a indagarla per omicidio, ma dopo le analisi della scientifica mancavano prove certe.

Quello che aveva spinto la polizia a indagare Casey era stato il comportamento della donna nelle settimane in cui la piccola era scomparsa: una mamma cercherebbe in tutti i modi di trovare la figlia, ma lei passava serate mondane con gli amici e si era fatta anche un tatuaggio con la scritta, in italiano, 'La dolce vita'. Nel dicembre 2008, a quasi sei mesi di distanza dalla scomparsa, i resti della piccola Caylee furono ritrovati in un bosco poco distante dalla casa della donna. Qui scattarono subito le manette e l'accusa di omicidio: la donna ammise di aver occultato il cadavere ma non l'omicidio, sostenendo di aver seppellito la piccola dopo che questa era morta in un incidente avvenuto in piscina.

Per gli investigatori Casey, giovane madre single, avrebbe ucciso la figlia per essere più libera di uscire e fare le ore piccole insieme al nuovo compagno. La conferma arriverebbe da alcune ricerche effettuate sul web dalla donna: nella cronologia compaiono termini come 'morte', 'spezzare il collo' e 'cloroformio'. Il processo ebbe luogo nel 2011, a tre anni di distanza dall'omicidio: la difesa puntò sulla seminfermità mentale della donna e sul fatto che l'accusa non avesse prove scientificamente certe per dimostrarne la colpevolezza. Per questo motivo il tribunale la assolse dall'accusa di omicidio, scontentando la maggioranza dell'opinione pubblica statunitense. L'unica accusa accolta dalla giuria fu quella di falsa testimonianza. Casey, a distanza di quasi sei anni, ritorna su quella sentenza: «Sono a posto con me stessa, non mi interessa cosa ne pensa chi sosteneva fossi colpevole ancora prima del processo. Oggi Caylee avrebbe 12 anni e sarebbe una vera dura».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Marzo 2017, 14:55
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