Uccide la moglie e la cognata, vice sceriffo
non andrà in carcere: ecco il perché

Uccide la moglie e la cognata, vice sceriffo non andrà in carcere: ecco il perché
Uccise la moglie e la cognata ma potrebbe riuscire ad evitare il carecere. Un giuria dello Stato del Winsconsin (Usa) ha deciso che l'ex sceriffo Andrew Steele, accusato di aver ucciso la moglie e la sorella, non è perseguibile legalmente per omicidio perché malato di sclerosi laterale amiotrofica.







Steele si è dichiarato colpevole di duplice omicidio, ma i suoi avvocati hanno sostenuto che a causa della Sla ha sviluppato un disturbo neurocognitivo associato, una forma di demenza mentale. Ora - scrive il 'New York Times' - il verdetto della giuria apre un fronte nuovo, ovvero se sia possibile che la Sla possa provocare come effetti secondari anche comportamenti violenti. Nei prossimi giorni, il Dipartimento di giustizia condurrà una propria indagine sullo stato di salute di Steele, poi sarà il giudice Nicholas McNamara a decidere se l'ex sceriffo potrà essere liberato o dovrà essere seguito dalle istituzioni.



Secondo Catherine Lomen-Hoerth, neurologa e direttore dello Sla Center dell'Università della California, «chi è colpito dalla Sla non dà segnali di comportamenti violenti - avverte - Sono 15 anni che mi prendo cura di questi pazienti e in nessun caso ho registrato casi del genere». Gli esperti sono concordi nell'affermare che la malattia, pur colpendo in maniera irrimediabile il corpo, non aggredisce il cervello. Ma negli ultimi 10 anni alcuni studi hanno sollevato dubbi su questa certezza ipotizzando che circa il 10% dei pazienti possa sviluppare una grave forma di alterazione mentale, denominata demenza frontotemporale. L'ipotesi a cui si sono appellati i difensori convincendo la giuria.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Maggio 2015, 11:05
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