Nepal, turisti italiani: "Sfiorati dai massi, vivi
per miracolo".

Nepal: italiani vivi per miracolo, ancora 4 dispersi
ANCONA - Un avvocato di Ancona e due turiste di Senigallia sono scampati per miracolo all'inferno del Nepal.

“Sono vivo e già è tanto”. La voce dall’inferno del Nepal è dell’avvocato anconetano Francesco Tardella. La sua vacanza, e quella delle senigalliesi Claudia Greganti e Tiziana Cimarelli, è stata spinta nella centrifuga del terrore dal terremoto di magnitudo 7.9, che ha colpito 80 chilometri a Est di Pokhara, a metà strada tra la cittadina e la capitale Kathmandu, e ha fatto - fino a ieri sera - oltre mille morti. Il sisma ha fatto crollare diversi edifici, messo città in ginocchio, e fermato il cuore dei tre turisti marchigiani.









E’ ancora sotto choc al telefono l’avvocato Francesco Tardella, 53 anni, stimata toga anconetana, esperto di diritto fallimentare, già presidente del Rotary club Ancona Conero. “Erano le 11,30 qua in Nepal”. L’ora del finimondo.br />









“Abbiamo pensato a una frana, solo dopo abbiamo saputo che c’era stato un terremoto”. Il sisma ha fatto sobbalzare la collina. “La frana ha preso in pieno la macchina. Un botto mai visto”. Pioggia di pietre, diluvio di paura. “I massi hanno sfondato il parabrezza e il lunotto, la macchina era distrutta. Siamo riusciti a fuggire schivando le pietre che rotolavano, un colpo di fortuna incredibile. Miracolosamente non abbiamo avuto danni fisici. Solo qualche piccola escoriazione e un paio di lividi”.







VIVI I FRATELLI FIORENTINI SCOMPARSI «Ha telefonato la ragazza di mio figlio: stanno tutti bene». Lo ha detto Marco Lituani, padre dei due fratelli fiorentini di cui non si avevano notizie da dopo il terremoto in Nepal. Marco Lituani è uscito dal suo laboratorio di scultura e ha dato la notizia ai giornalisti presenti davanti a casa.



Dopo il terremoto in Nepal, infatti, non si avevano più notizie di due ragazzi fiorentini, Daniel e Elia Lituani, 25 e 22 anni, nel Paese da due settimane.



SCOMPARSI QUATTRO SPELEOLOGI ITALIANI Quattro speleologi italiani del Soccorso alpino, in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un'enorme valanga, non danno notizie di sè da ieri sera. Lo apprende l'ANSA dal fratello di uno di loro, Giuseppe Antonini, di Ancona. Roberto Antonini ha parlato con il fratello mezz'ora prima del sisma, poi non ha più saputo nulla.







LA FARNESINA L'Unità di crisi della Farnesina prosegue il lavoro di verifica sulla presenza dei connazionali in Nepal. Finora, si apprende al ministero degli Esteri, sono stati rintracciati oltre 300 italiani, che risultano incolumi. La loro presenza in Nepal è stata accertata anche grazie alla collaborazione delle autorità italiane in India.



22 MORTI SULL'EVEREST, OLTRE 200 DISPERSI Sono 22 gli alpinisti uccisi sull'Everest dalla valanga che ha travolto il campo base dopo il devastante sisma che ha colpito ieri il Nepal. Lo ha annunciato il portavoce del ministero del Turismo, secondo quanto riportato dal quotidiano Hindustan Times aggiungendo che i dispersi «sono oltre 200».



STANNO BENE TURISTE DI SENIGALLIA Stanno bene e hanno rassicurato i familiari tramite sms Claudia Greganti di 38 anni, musicista senigalliese nata a Montemarciano e Tiziana Cimarelli, l'amica senigalliese assieme alla quale erano partite giovedì per il Nepal. Ad accumunare le due turiste - scampate al violento terremoto che si è abbattuto nel paese - l'interesse per le filosofie e le religioni orientali. Il buddismo è per entrambe una religione che intendevano conoscere e approfondire. Anche se i telefoni non funzionano ancora in molte zone del paese, grazie agli sms le due turiste hanno assicurato a parenti e amici che stanno bene, anche se naturalmente sono consapevoli di aver vissuto la tragedia in prima persona. Per fortuna la jeep dove viaggiavano, insieme all'avvocato anconetano Francesco, ha evitato i massi di una frana caduta dalla collina che ha ceduto. Entrambe salve e senza contusioni, si sono messe in salvo raggiungendo una parte del paese più tranquilla, proseguendo il loro viaggio.



È ESPERTO TORRENTISTA IL GENOVESE DISPERSO Un torrentista genovese di 52 anni, Giovanni «Nanni» Pizzorni, è disperso dopo il sisma in Nepal con un gruppo di speleologi. Pizzorno si trovava in Asia con una squadra di Ancona per effettuare un'escursione in 2 canyon. Lo hanno confermato alcuni amici che attendono notizie. Pizzorni è uno dei torrentisti più noti a livello nazionale insieme all' altro disperso Oscar Piazza. È formatore della scuola specializzata per questa pratica e vicedirettore della Aic Canyoing del Cai Genova.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Aprile 2015, 09:27