È per questo che gli inquirenti stanno valutando l'ipotesi che il giovane killer abbia in verità selezionato le sue vittime, che avevano tutte un background di immigrazione: tre teenager avevano infatti origini turche e turca era la donna 45enne. Altri tre teenager, un ragazzo e due ragazze, erano albanesi del Kosovo. Ove questa ipotesi fosse verificata, destituirebbe di fondamento quella secondo cui il giovane avrebbe agito in uno stato di malattia mentale ed in reazione al bullismo subito dai coetanei.

Gli investigatori hanno rintracciato una comunicazione via WhatsApp - poi cancellata - tra i due ragazzi. Secondo la polizia, questo elemento suggerisce che il 16enne aveva incontrato l'attentatore, il 18enne tedesco-iraniano Ali Sonboly, sul luogo della strage, ed era a conoscenza che Ali fosse armato. I due si erano conosciuti l'anno scorso perché entrambi pazienti in un reparto psichiatrico. Entrambi erano in cura per dipendenza da videogiochi e altre problematiche.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2016, 17:05
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