Unicef:"In Italia un milione di giovani
non studia né lavora"

Unicef:"In Italia un milione di giovani non studia né lavora"

di Lorenzo De Cicco
​In Italia 1 bambino su 3 vive in povertà, con oltre 600mila bambini poveri in più rispetto al 2008. La crisi economica ha colpito duramente anche i giovani tra i 15 e i 24 anni , con un numero di “Neet” - ragazzi che non studiano né lavorano - che è cresciuto drammaticamente: nel nostro Paese oggi sono oltre un milione, il 22,2% del totale, in crescita del 5,6% rispetto all'inizio della crisi di sei anni fa.



La situazione non migliora in Europa, dove 7,5 milioni di giovani sono classificati come Neet, un esercito di ragazzi schiacciati dal crollo dell'occupazione numeroso quasi quanto la popolazione della Svizzera.



I dati sono stati diramati dal Rapporto Unicef sui “Figli della Recessione” presentato oggi a Roma. L'Italia è arrivata a occupare il 33° posto sui 41 paesi più ricchi del mondo per aumento della povertà infantile e si piazza addirittura al 37° su 41 per la crescita dei giovani che non sono impegnati in percorsi di studio né di lavoro.



Secondo il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, «i dati sui Neet indicano che l'Italia ha il tasso più alto dell'Unione Europea, cioè oltre un milione di giovani che vivono in questo limbo».



Preoccupano gli esperti Unicef anche i dati sull'infanzia. Dal 2008 a oggi la povertà infantile è aumentata in 23 Paesi dei 41 analizzati. In Italia si contano 600mila bambini poveri in più. In Irlanda, Croazia, Lettonia, Grecia e Islanda sono aumentati di oltre il 50%. Nel 2012 in Grecia il reddito medio delle famiglie con bambini è ritornato ai livelli del 1998, una perdita secca di 14 anni di progresso in termini di reddito. Secondo la stessa rilevazione l'Irlanda, il Lussemburgo e la Spagna hanno perso un decennio; l'Islanda ha perso 9 anni, l'Ungheria e il Portogallo 8 anni, così come l'Italia.



Il portavoce di Unicef, Andrea Iacomini, sottolinea come il numero di bambini entrati in stato di povertà durante la recessione «è di 2,6 milioni superiore rispetto a quelli che sono riusciti a uscire da tale stato a partire dal 2008 (6,6 milioni contro 4 milioni). Significa che 76,5 milioni di bambini vivono in povertà nei 41 paesi più ricchi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 22:12