Natale, i consumi aumentano con le tredicesime.
Al sud ancora troppe famiglie povere

Natale, i consumi aumentano con le tredicesime. ​Al sud ancora troppe famiglie povere

di Lorena Loiacono
ROMA - Babbo Natale sorride, per le prossime feste aumentano i consumi e l'ottimismo. Questo alle porte, infatti, sarà il primo Natale in crescita dopo 7 durissimi anni di crisi economica. I dati, riportati dall'Ufficio studi di Confcommercio, aprono la strada a chiare prospettive di ripresa. Soprattutto in vista dell'abbuffata di regali che, da qui a fine anno, caratterizzerà le spese delle famiglie italiane. Basti pensare che la spesa media per i regali è aumentata del 5% rispetto al 2014. Si arriverà a spendere fino a 166 euro a testa.


Una somma consistente, che lascia ben sperare: anche se il gruzzoletto resta comunque inferiore del 30% rispetto a quanto è stato dedicato al Natale nel 2009.
«Potrebbe essere finalmente il primo Natale con il segno positivo – ha spiegato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli –. La ripresa si sta lentamente concretizzando e sta producendo i primi effetti tangibili sulle famiglie, tuttavia la prudenza è d'obbligo per l'incognita terrorismo». Per i pacchetti da mettere sotto l'albero, quest'anno, gli italiani spenderanno circa 10 miliardi di euro.

Praticamente un terzo dei soldi che si ritrovano in tasca fra tredicesime e consumi aggiuntivi, complessivamente, ammontano a circa 30 miliardi di euro. A dare una buona iniezione di fiducia sono proprio le tredicesime che, secondo i dati di Confcommercio, aumentano dell'1,2% arrivando a 39,4 miliardi di euro, rispetto al 2014 (quando ammontavano a 39 miliardi). E allora i regali da tredicesime e quelli dei lavoratori autonomi salgono dell'1,3% a famiglia.

Un dato positivo anche se resta ancora in calo del 3,5% rispetto al 2008.
«Per il reddito disponibile sono stati recuperati 134 euro quest'anno a fronte di una perdita di 3.401 euro dal 2005 al 2014 – ha spiegato il direttore dell'Ufficio studi, Mariano Bella -. Se si continua così il recupero potrebbe proseguire a tassi più dinamici nel prossimo biennio: a fine 2016 si potrebbe arrivare a un aumento di 435 euro di reddito e di 460 euro di consumi rispetto ai minimi. Una strada giusta ma ancora lunga».

Positivi anche i dati diffusi da Istat con il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile: il reddito disponibile aumenta dello 0,7% nel 2013 e dello 0,1% nel 2014 e crescono il potere d'acquisto e la spesa per i consumi.

Anche se il rischio di povertà e la povertà assoluta sono in diminuzione, cresce fino al 12,1% il numero delle famiglie in cui le persone hanno lavorato meno del 20% del potenziale. Soprattutto nel Mezzogiorno.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Dicembre 2015, 11:53
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