Cina, la crisi fa crollare le Borse mondiali.
Europa mai così male dal 2008, Milano a -7%

Cina, la crisi fa crollare le Borse mondiali. ​Europa mai così male dal 2008, Milano a -7%
​E' il lunedì nero che gli analisti avevano previsto: la crisi cinese, con Shanghai che chiude a -8,49%, fa andare a picco i listini europei. Apertura da incubo per Piazza Affari e tutte le principali Borse del vecchio continente.



Per le Borse europee questo lunedì nero sta per ora segnando il peggior calo dal fallimento di Lehman Brothers: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente.



Precipita la situazione a Milano, dove tra una raffica di sospensioni, l'indice Ftse Mib crolla del 7,2%, ed è in peggioramento dopo l'apertura di Wall Street. Sono 20 i titoli costretti a uno stop in asta di volatilità. Tra quelli rimasti agli scambi Mediolanum cede il 5,96%, Telecom il 5,43% mentre resta piatta Wdf. Mps perde l'8%, Fca il 7% mentre tengono Pirelli, Ansaldo e Wdf, che cedono meno di un punto percentuale.



Tra gli altri mercati europei, Madrid cede il 6,2%, Londra il 5,6% e Francoforte il 6,66%. Amsterdam perde l'8,15% a 406 punti, Parigi il 7,85%.



Lo tsunami di vendite che ha travolto la Borsa di Shanghai e gli altri listini asiatici è così arrivato fino in Europa e probabilmente, sostengono gli analisti, non risparmierà nemmeno Wall Street.



La prima ad aprire è stata Tokyo, con l’indice Nikkei di Tokyo perde il 3,80%, dopo aver bruciato fino al 4,25%. Taiwan registra un calo del 7,46%. Anche la Borsa indiana di Mumbai ha aperto in forte ribasso con l'indice Sensex dei 30 migliori titoli in retrocesso di 1.006 punti (-3,67%), la peggiore caduta in un singolo giorno nel 2015. E la tendenza si è accentuata dopo un'ora di contrattazioni con la flessione dell'indice salita al 3,95%.



Secondo gli analisti, i timori per il cedimento dell'economia cinese hanno provocato in apertura forti vendite di titoli da parti dei fondi di investimento. In forte ribasso (-3,72%) anche il più ampio indicatore Nifty, i cui 50 titoli rappresentati erano oggi tutti in rosso.



Chiusura in forte calo anche per la Borsa australiana, che ha perso quasi il 4% azzerando due anni di guadagni. Minerari, energetici e finanziari sono stati i titoli più colpiti dai timori provocati dal continuo calo delle Borse cinesi. Agosto si sta profilando come il peggior mese per gli investitori australiani dall'ottobre 2008, uno dei picchi della crisi finanziaria, riporta l'Australian Finance Review. L'indice principale Asx 200 ha toccato il minimo da due anni oggi in chiusura, in calo di 194 punti o il 3,9%. Il dollaro australiano è calato ai minimi da aprile 2009, raggiungendo 0,7225 sul dollaro Usa.



Profondo rosso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 39,2 dollari per barile, in netto calo del 3,09%. In deciso rialzo lo Spread, che si posiziona a 136 punti base, con un forte incremento di 8 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento dell'1,91%.



L'euro sale contro il dollaro. Continua la corsa al rialzo dell'euro contro il dollaro sui mercati valutari. La moneta unica sale a 1,15 dollari per la prima volta dal 3 febbraio scorso. Gli investitori scommettono che la Federal Reserve non alzerà i tassi d'interesse il mese prossimo dopo il crollo delle Borse.



Profondo rosso per la Borsa di Parigi. L'indice Cac 40 in chiusura perde il 5,35% a 4.383,46 punti.

A picco la Borsa di Francoforte. In chiusura l'indice Dax cede il 4,70% a 9.648,43 punti.

Chiusura pesante per la Borsa di Londra. L'indice Ftse-100 lascia sul campo il 4,67% a 5.898,87 punti.



Giornata pesantissima per tutte le Borse europee: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 5,39%, che equivale a 411 miliardi di euro di capitalizzazione 'bruciati' in una seduta.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Agosto 2015, 09:57