Messaggi personali con mail e dispositivi
aziendali? Si può essere licenziati

Messaggi personali con mail e dispositivi ​aziendali? Si può essere licenziati
L'azienda può controllare la corrispondenza dei propri dipendenti, se inviata con strumenti aziendali (e-mail, ma anche dispositivi), e può licenziarli anche se i messaggi privati non costituiscono un danno economico all'impresa.

Questo il senso di una clamorosa sentenza pronunciata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo sul caso di un rumeno, Bodgan Mihai Barbulescu, licenziato nel 2008 per aver inviato messaggi privati, alla fidanzata e al fratello, tramite la mail aziendale di Yahoo, nel periodo che va dal 2004 al 2007. La condivisione di dati non c'entra nulla: l'uomo è stato licenziato semplicemente perché ritenuto 'non concentrato sul lavoro'.

La sentenza più recente rivoluziona il quadro giuridico europeo dopo due casi totalmente opposti avvenuti in Gran Bretagna: in quelle occasioni fu stabilito che l'utilizzo di dispositivi aziendali era 'permesso o quantomeno tollerato'. La Corte di Strasburgo, nel motivare la sentenza, ha stabilito che l'azienda ha rispettato l'art. 8 sulla privacy del dipendente, dal momento che il contenuto della corrispondenza non è stato reso pubblico.

In Italia, con l'introduzione del Jobs Act e una simile sentenza, il licenziamento da parte dell'azienda potrebbe scattare facilmente per un semplice utilizzo degli strumenti aziendali a fini personali. Tuttavia, servirebbe dimostrare l'effettivo inadempimento del dipendente. Lo riporta il Corriere della Sera.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2016, 15:06
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