Tasse in calo, gli italiani tornano a risparmiare.
Cresce il potere d'acquisto, ma è deflazione

Tasse in calo, gli italiani tornano a risparmiare. Cresce il potere d'acquisto, ma è deflazione

di Lorena Loiacono
Il portafoglio inizia a crescere, le tasse sono in leggero calo e così gli italiani tornano anche a mettere da parte i loro risparmi. Un esito decisamente positivo quello che esce dai dati dell’Istat sul primo trimestre del 2016. gli italiani, dopo anni, fanno di nuovo le formichine. Laboriosi e produttivi ma anche previdenti e risparmiatori.

I dati statistici riportano infatti due segni positivi, entrambi su canali molto delicati: nei primi tre mesi del 2016, infatti, sono aumentati il potere d’acquisto e la propensione al risparmio delle famiglie, rispettivamente dell’1,1% e dello 0,8% rispetto agli ultimi tre mesi del 2015. La spesa per i consumi finali delle famiglie, sempre nel periodo compreso tra gennaio e marzo scorsi, è rimasta ferma rispetto agli ultimi tre mesi del 2015 mentre è cresciuta dell’1,6% su base annua. E quindi il rapporto tra quanto messo da parte e il reddito disponibile nel primo trimestre 2016 risulta dell’8,8%, con rialzi di 0,8 punti percentuali sul trimestre precedente e di 0,7 punti su base annua.

Ad incidere sul trend positivo, anche la pressione fiscale che è stata pari al 38,9%: di fatto si è registrata una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto a un anno fa. E non solo, secondo i dati Istat è in calo anche il rapporto deficit-Pil dell’Italia: nel primo trimestre del 2016, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è sceso infatti al 4,7% segnando un miglioramento dello 0,5% rispetto al 5,25 registrato 12 mesi prima. Non è poco visto che, confrontando le tabelle dell’Istat dall’inizio della raccolta dei dati e quindi dal 2000, risulta essere il valore più basso.

Resta inoltre invariato, rispetto all’ultimo trimestre del 2015, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici pari al 6,2% nel primo trimestre 2016: si tratta del rapporto tra gli investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, tra cui gli acquisti di una abitazione, e il reddito lordo disponibile. Lo stesso tasso di investimento resta invariato anche rispetto a un anno fa.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Luglio 2016, 08:38
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