La ripresa è lenta, ma c'è: in Italia
tornano a crescere i consumi

La ripresa è lenta, ma c'è: in Italia ​tornano a crescere i consumi

di Valeria Arnaldi
ROMA - I consumi migliorano, con una crescita congiunturale pari allo 0,5%, un incremento tendenziale dello 0,8% e un aumento nella domanda di servizi, +0,6%, e beni, +0,4%.





A registrare i dati - “positivi ma ancora timidi”, come li ha definiti il premier Matteo Renzi - della “ripresa” italiana è l'Ufficio Studi Confcommercio, che li ha diffusi ieri durante l'assemblea annuale. Il ritorno ai livelli di crisi è stimato sulla crescita dell'1,25% del Pil, dello 0,95% dei consumi e dell'1,05% per il reddito disponibile, rapportati al +0,2% di variazione della popolazione. Secondo gli attuali stati di crescita, occorreranno quindici anni perché si possa tornare al pil procapite del 2007, che dovrebbe essere raggiunto dunque nel 2027, mentre per quello pre-crisi bisognerà aspettare fino al 2030.











La recessione sarebbe “alle spalle”, secondo il ministro per lo Sviluppo Federica Guidi. Più cauto Renzi, che comunque, al G7, ha sottolineato il ruolo dell'Italia nell'Ue, non più come problema ma come soluzione. “L'attivazione rapida delle riforme strutturali - secondo l'analisi Confcommercio - il consolidarsi di un diffuso clima di fiducia favorevole e una credibile politica fiscale distensiva renderebbero questa sfida alla portata del nostro paese”. L'Indicatore dei Consumi Confcommercio, sceso a marzo dello 0,1%, è salito dello 0,5%, in particolare grazie al capitolo relativo a beni e servizi per la mobilità, salito del 2,5%, al buon andamento delle vendite di auto ai privati, gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa - +0,9% - e i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,6%). Nel 2015 si stima un aumento del Pil pari all'1,1% e dell'1,2% per i consumi. «La ripresa c'è, ma restano dubbi sulla sua intensità», segnala Confcommercio.



Intanto, però, la fiducia sembra venire dal mercato del lavoro. Fca ha annunciato, entro l'anno, altre mille assunzioni in più stabilimenti, tramite il job act. I 1500 lavoratori di Melfi saranno stabilizzati. I primi tre mesi del 2015, secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro, hanno registrato un aumento del 13% per quanto riguarda le assunzioni e un calo del 12,1% - sono stati 187.578 rispetto ai 213.505 del 2014 - nei licenziamenti, scesi sotto i 200mila per la prima volta dal 2012.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2015, 11:52
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