Pressione fiscale effettiva, siamo
i primi al mondo: "Colpa di chi evade"

Pressione fiscale effettiva, siamo ​i primi al mondo: "Colpa di chi evade"
ROMA - Italia campione del mondo. Di tasse. La pressione fiscale effettiva sul Pil ossia il totale delle tasse pagate rispetto al reddito complessivo del Paese, secondo una ricerca dell'ufficio studi di Confcommercio, ha raggiunto il 53,2% rispetto a quella ufficiale, di “appena” il 44,1%, che per non terrebbe conto del sommerso, pari al 17,3% del Pil. Tradotto, questo significa che su un euro prodotto, 53 centesimi vanno via per tasse varie.





Una percentuale pesante per le tasche, che ora si rivela in tutta la sua forza anche sulla carta. “È la proporzione in assoluto più elevata tra le economie avanzate - si legge, a commento dei dati - Più di Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%)”. Così l'Italia sale al primo posto nella classifica Ocse per il carico fiscale.



Dal 2000 al 2013, la pressione fiscale è aumentata del 5% con un Pil procapite sceso, invece, del 7%. E se il confronto si sposta ancora più indietro nel tempo, arrivando fino al 2008, il Pil procapite risulta sceso dell'11,6%. Se nero è il confronto nel tempo, lo è anche nello “spazio”. Dal 2000 al 2013, in Germania la pressione fiscale è diminuita del 6%, in Svezia addirittura del 14%. E il Pil reale procapite nei due Paesi è salito rispettivamente del 15 e del 21%.



Quanto basta per dare la dimensione del “problema” Italia. “Per favore - ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - abbandoniamo l'idea di nuove tasse e ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono oggi la mortificazione della crescita. Le performance del 2014 sono compromesse, non distruggiamo le basi per la ripresa del 2015”.



Confcommercio ha rivisto anche le stime sul Pil 2014: la crescita sarebbe a +03%, rispetto al +0,5% di due mesi fa. La crescita dei consumi è stimata in +0,2%, un decimo di punto in più. L'effetto bonus Irpef di 80 euro si farà sentire nella seconda parte dell'anno. Per il 2015: la crescita del Pil è stimata a +0,9%, la ripresa dei consumi allo 0,7%.



Intanto, proprio ieri, due ispettori dell'Agenzia delle Entrate di Roma sono stati arrestati dai finanzieri del Gico per avere chiesto a un ristoratore una mazzetta da 7/8mila euro ogni 100mila euro di sconto da versare al Fisco, per un valore complessivo di 28mila euro, poi “ridotto” a 25mila.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Settembre 2014, 11:12
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