Irpef, il taglio nel 2018: la misura
anticipata nella legge di stabilità

Irpef, il taglio nel 2018: la misura anticipata nella legge di stabilità

di Alessandra Severini
Il taglio dell'Irpef scatterà dal 2018 ma la promessa verrà messa nero su bianco già nella prossima legge di stabilità. Come già accaduto con l'Ires - il cui taglio era previsto nella manovra 2015 ma scatterà da gennaio 2017 - anche nel caso dell'Irpef il governo vorrebbe annunciare già nella manovra che sarà presentata a metà ottobre il taglio di alcuni punti dell'imposta sulle persone fisiche.

Una soluzione che permetterebbe al premier di confermare l'impegno a ridurre la pressione fiscale senza rischiare di far saltare i conti del prossimo anno. Il problema rimane sempre quello delle coperture, che vanno indicate contestualmente alla presentazione della misura, anche se il taglio diventa operativo dall'anno dopo. Uno scoglio non da poco visto che anche un intervento minimo, come il taglio di un punto delle attuali aliquote del 27% e del 38%, costerebbe circa 3 miliardi.

Renzi vorrebbe un intervento più drastico con la riduzione delle fasce Irpef che oggi sono cinque, ma una misura del genere avrebbe costi difficilmente sostenibili per le casse dello Stato. A meno che non si decida di saltare i vincoli europei. Secondo gli ultimi calcoli, l'esecutivo dovrà trovare fra i 23 e i 27 miliardi di euro per coprire le misure annunciate: almeno 15 miliardi andranno a sterilizzare le clausole di salvaguardia fiscali, 2 miliardi serviranno al rilancio degli investimenti e almeno altrettanti per il piano pensioni. Ma servono risorse anche per il rinnovo del contratto degli statali, per prorogare l'ecobonus, per le misure contro la povertà.

A proposito di pensioni, mercoledì è previsto un nuovo vertice fra governo e sindacati per discutere di Anticipo pensionistico (che i sindacati vorrebbero esteso anche ai lavoratori precoci) e aumento delle pensioni più basse. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Settembre 2016, 08:53
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