Crisi, inflazione ai minimi dal 2009. In calo
domande di disoccupazione e cassa integrazione

Crisi, inflazione ai minimi dal 2009. In calo domande di disoccupazione e cassa integrazione

di Alessandra Severini
ROMA - Prezzi quasi fermi nel mese di giugno. I dati Istat sull'inflazione rivelano una crescita di poco superiore allo zero (+0,3%), mai cos bassa dal 2009, e mostrano come la crisi sia ancora mordace.





Sono i prezzi di tutti quei prodotti ad alta frequenza di acquisto a crescere così poco, in particolare quelli dei generi alimentari, aumentati su base mensile solo dello 0,1%, mentre il tasso di variazione su base annua è negativo (-0,6%). Di fronte a questi dati, il presidente di Adiconsum, Pietro Giordano, afferma che «siamo in piena deflazione» e segnala il rischio «di creare una situazione esplosiva se non si rilanciano i consumi».



Fare la spesa dunque è più conveniente? I consumatori se ne accorgono poco, denunciano Federconsumatori e Adusbef: «Se il potere di acquisto continua a diminuire ed i prezzi continuano a crescere è inutile sorprendersi dell'aumento della povertà. L'inflazione allo 0,3% seppure in frenata, significa comunque che i prezzi continuano a crescere, in maniera del tutto ingiustificata ed ingiustificabile comportando rincari per 107 euro l'anno per una famiglia di 3 persone».



Sul fronte lavoro, invece, una prima lettura dei dati indurrebbe all'ottimismo. Secondo l'Inps è sceso a giugno il numero di ore di cassa integrazione autorizzate (74,5 milioni, -24,3% rispetto allo stesso mese del 2013). In calo anche le domande di disoccupazione, scese a giugno del 20,5%. Il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, però, mette in guardia da «facili ottimismi. Per poter dire che siamo in presenza di un primo segnale di inversione di tendenza bisognerà vedere se sarà confermato nei mesi successivi». I sindacati confederali manifesteranno il 22 e il 24 luglio per chiedere al governo interventi urgenti su ammortizzatori sociali e politiche attive per il lavoro.



Se l'Europa soffre, gli Usa non stanno molto meglio. Nel suo discorso al Congresso Usa, il presidente della Federal reserve, Janet Yellen ha avvertito che la «ripresa ancora non è solida» e che «i tassi di interesse potrebbero salire prima del previsto». Un discorso che ha reso i mercati ancora più nervosi, con tutte le piazze finanziarie europee che hanno chiuso in ribasso. Peggio di tutte ha fatto Piazza Affari che ha ceduto l'1,3%.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Luglio 2014, 11:14
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