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Conti, il Tesoro scrive a Bruxelles: aggiustamento troppo rapido sarebbe dannoso
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Il governo intende continuare sulla strada di un consolidamento dei conti «favorevole alla crescita e delle riforme strutturali. Un ritmo di aggiustamento eccessivamente accelerato danneggerebbe l'economia in un momento di accresciuta incertezza geopolitica ed economica a livello globale». Lo afferma il Mef comunicando l'invio a Bruxelles della lettera di risposta alla richiesta di aggiustamento dei conti firmata Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. La missiva è corredata dal Rapporto sui fattori rilevanti che influenzano la dinamica del debito.
«Basandosi su stime più realistiche e più ampiamente negative dell'output gap, inserite nel rapporto, la politica di bilancio italiana nel 2017 e programmata per il 2018 e 2019 è completamente rispettosa con il Patto di stabilità e crescita», scrive il governo.
«In merito al presunto scarto tra il saldo di bilancio previsto per il 2017 dal governo e il margine ritenuto necessario dalla Commissione onde ridurre progressivamente il debito pubblico», il Tesoro nella sua missiva alla Commissione indica le iniziative di politica economica capaci di colmare questa eventuale differenza e sottolinea che «sebbene 'prima facie' (a prima vista, ndr) il criterio sul debito appaia non rispettato, deve essere considerato soddisfatto una volta che vengano considerati i fattori rilevanti» che hanno interessato l'Italia.
Allo stato attuale il governo «non può stimare con esattezza l'impatto del terremoto sulle finanze pubbliche, ma sarà probabilmente molto superiore a 1 miliardo già nel 2017. Per mobilitare risorse a questo fine sarà creato un apposito Fondo».
«Nell'ambito del lavoro di definizione della politica economica di medio periodo, e quindi in vista del Def - prosegue la lettera - il governo prenderà tra l'altro provvedimenti di contrasto all'evasione fiscale in continuità con quelli già adottati nel recente passato, estendendone la portata, e di riduzione della spesa, anche grazie alla nuova modalità di costruzione del bilancio dello Stato».
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