Alitalia-Etihad, c'è l'accordo: oggi il giorno
decisivo per l'aumento di capitale da 300 milioni
di Margherita Ossoli
È una soluzione complessa che serve a salvare Alitalia ed accontentare Poste, ma anche ad evitare una bocciatura dell'operazione da parte della Ue. Poste infatti non vuole entrare nella old company in cui resteranno le passività e i contenziosi e per questo verrà costituita una specie di società cuscinetto, definita mid-co, in cui andrebbero a finire i 65-70 milioni di investimento promesso da Poste.
In questo modo si andrebbe a soddisfare la richiesta della società guidata da Caio, ma anche ad evitare che Etihad, con il suo 49%, possa avere di fatto la maggioranza relativa, violando le indicazioni Ue su maggioranza e controllo in mani europee. Il vertice a Palzzo Chigi, alla presenza di azienda, soci e banche è durato oltre un'ora e mezza e ha evidenziato la delicatezza della situazione. Un passo falso ed Etihad è pronta ad abbandonare l'operazione con il fallimento di Alitalia praticamente inevitabile.
Il rischio è che la soluzione trovata non soddisfi Etihad, ma rimane anche l'incertezza sul fatto che tutti i soci, pro quota, accettino l'aumento di capitale. Sembra per esempio che già Air France-Klm, socio con il 7,08%, abbia detto di no. Proprio questa incertezza ha spinto gli altri soci a chiedere a Poste di impegnarsi - nel caso in cui Etihad rifiuti la soluzione di compromesso - a tornare al vecchio schema, investendo quindi nella old company.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Luglio 2014, 10:20
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