Uccise a botte la fidanzata Ylenia e poi diede fuoco all'appartamento: chiesto l'ergastolo per Napolitano

La sentenza uscirà il 20 marzo

Uccise a botte la fidanzata chiesto l'ergastolo per Napolitano

di Alessandra Montalbetti

Uccise a botte la sua compagna: chiesto l'ergastolo per Andrea Napolitano. Nella richiesta il pubblico ministero del tribunale di Nola, ha invocato anche due mesi di isolamento diurno per l'assassino di Ylenia Lombardo, originaria di Pago del Vallo di Lauro. Sentenza il 20 marzo prossimo dai giudici della Corte di Assise del tribunale nolano. L'imputato difeso dall'avvocato Sabato Saviano - confessò di aver massacrato di botte la sua compagna perché non trovava più la sua carta di credito. Il trentanovenne, raccontò agli inquirenti di aver assassinato e dato alle fiamme la 33enne Ylenia Lombardo a San Paolo Bel Sito, il 5 maggio del 2021.

Fu subito fermato dai carabinieri di Castello di Cisterna, mentre era nella piazza del paese, davanti a numerose persone. Non ci volle molto tempo perché gli inquirenti arrivassero a lui. Secondo quanto raccontò ai carabinieri, la sua furia omicida scattò quando non trovò la sua carta prepagata carica di circa 15mila euro e pensò che fosse stata lei a prenderla. Iniziò a prenderla a pugni, a calci, poi quando probabilmente l'aveva già uccisa - appiccò il fuoco nella sua camera da letto e la rinchiuse nell'appartamento, mentre andava via.

Napolitano a quel punto tornò a casa, si cambiò, andò a comprare un giubbotto simile a quello che indossava prima, strappato e sporco. I carabinieri trovarono le scarpe sporche di sangue sul terrazzo di casa, così come tracce ematiche sui pantaloni e sui pedali della sua bicicletta. I familiari di Ylenia Lombardo, costituitisi parti civili nel processo, sono rappresentati dagli avvocati Antonio Maffettone e Umberto Nappi. Il suo aguzzino, invece si trova rinchiuso nel carcere di Poggioreale con l'accusa di omicidio aggravato e incendio.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti il 5 maggio del 2021 Ylenia Lombardo aveva pranzato con il compagno, Andrea Napolitano ignara di quello che le sarebbe accaduto solo poche ore dopo.


La donna fu uccisa nella sua casa presa in affitto in via Ferdinando Scala, a San Paolo Belsito, da Andrea Napolitano, che a quanto pare stava già in cura presso il centro di igiene mentale dell'Asl di Nola. La vittima, alcune ore prima di morire aveva scritto un post su facebook: «Lascio dire, lascio fare, lascio andare. Sarà dovuto all'età o forse alla stanchezza, ma non discuto più per cercare di far comprendere me, i miei sentimenti». Poi il litigio e le fiamme appiccate nell'appartamento. Furono i vicini di casa a sfondare la porta d'ingresso dell'appartamento e a domare il rogo lanciando secchi d'acqua. Quando Ylenia fu tirata fuori dall'abitazione in fiamme era già morta.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 10:10
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