Freddato tra la folla, la vendetta trasversale al mercato del pesce di Mugnano

Freddato tra la folla, la vendetta al mercato del pesce di Mugnano

di Ferdinando Bocchetti
Un colpo di pistola alla nuca, esploso da distanza ravvicinata da due uomini giunti in via Machiavelli a bordo di uno scooter. Nel mirino dei killer è finito Giovanni Pianese, 63 anni, venditore ambulante di prodotti ittici e operaio saltuario al mercato di Mugnano, in via Pietro Nenni. L'esecuzione è avvenuta ieri sera, poco dopo le 19,30, a due passi dal distretto sanitario cittadino. Pianese, conosciuto in città con il nomignolo di «Pelle 'e can», è stato freddato a pochi metri dalla sua abitazione. Con ogni probabilità la vittima, sposato e padre di due figli, stava rientrando a casa quando è stato raggiunto dai sicari. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e i militari dell'Arma della Compagnia di Marano, diretta dal capitano Gabriele Lo Conte.
 
Si indaga a 360 gradi, ma tutto lascia presagire che si sia trattato di un agguato di matrice camorristica. La vittima non aveva precedenti penali ed era ben voluto nel quartiere: circostanze che farebbero ipotizzare una vendetta trasversale in ambito familiare. Sul luogo dell'omicidio, poco dopo l'arrivo dei carabinieri, è giunto anche uno dei figli di Pianese. «Avete ucciso un uomo buono, siete dei vigliacchi - ha gridato il giovane davanti al cadavere del genitore -. Siete solo dei cani randagi, dei codardi». L'uomo è stato poi accompagnato nella caserma di Mugnano, dove è stato sottoposto alle domande degli inquirenti.

Sotto choc i residenti e i numerosi commercianti della zona. «Non abbiamo sentito lo sparo, ma solo le urla - racconta un esercente di via Machiavelli -. È stata una scena raccapricciante, sembrava di vivere un film». Un altro residente aggiunge: «C'era sangue ovunque, Giovanni era una brava persona. Non riusciamo a spiegarci cosa sia potuto accadere e il motivo di tanta violenza». Incredula e sconvolta anche una donna che usciva da un negozio: «Mi tremano le gambe, sono ancora terrorizzata. Una cosa del genere, in un orario di punta, non si era mai vista da queste parti». Sui social sono in tanti a commentare l'accaduto. «Conosco Giovanni e la moglie da tanti anni - scrive Pasqualina - Sono persone oneste, pulite, dei grandi lavoratori. Non so come sia potuto accadere. Siamo sotto choc».

Sul luogo del delitto si è recato anche il primo cittadino di Mugnano Luigi Sarnataro. «La città è scossa - spiega il sindaco - erano anni che non si verificavano agguati del genere nel nostro territorio. Abbiamo piena fiducia nelle forze dell'ordine e sono certo che nei prossimi giorni si chiariranno i contorni di questa vicenda. La mano della camorra appare evidente».

La camorra, dunque, è tornata a sparare in una delle città feudo degli Amato-Pagano, il clan degli scissionisti capeggiato da Cesare Pagano e Raffaele Amato. La fazione malavitosa, dopo i duri colpi inferti dalla magistratura, avrebbe ripreso da qualche tempo il controllo del territorio. Per gli inquirenti, al vertice del sodalizio vi sarebbero ora quattro persone e, tra queste, Rosaria Pagano, sorella di Cesare, e Raffaele Mauriello, indagato per l'omicidio del giovane pusher di Marano Andrea Castello e per il ferimento di Castrese Ruggiero, entrambi legati al boss Mario Riccio, meglio noto come «Mariano». Mauriello, su cui pende una misura di custodia cautelare, si è reso irreperibile dallo scorso ottobre.

Il nome del giovane ras non è certo nuovo alle cronache giudiziarie. Nel giugno del 2016, infatti, «Lello 'o chiatt» (questo il soprannome di Mauriello) si rese protagonista di uno spettacolare incidente mentre trasportava in ospedale un rampollo degli Amato-Pagano, ferito in una spedizione punitiva messa a segno in un parco di Melito, altra storica roccaforte del clan.

Prima dell'omicidio di Giovanni Pianese, l'ultimo agguato di camorra a Mugnano si era verificato nel maggio del 2012. La vittima si chiamava Biagio Biancolella e aveva 32 anni L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, era ritenuto vicina al clan degli «scissionisti»: Biancolella, figlio del pregiudicato Francesco, era in compagnia di un'altra persona, Vincenzo Nano, di 46 anni, che nell'agguato rimase lievemente ferito dai colpi esplosi dai sicari.
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Febbraio 2019, 17:44
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