Napoli, ragazze travolte dall'auto. Il giovane alla guida: «Non le ho viste, sono sconvolto e distrutto»

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di Melina Chiapparino
«Non le ho viste». Pronuncia queste parole ancora incredulo e scioccato, E. L., il 21enne napoletano che ha investito Maya, la 15enne che ha perso la vita, e una sua amichetta, ricoverata in ospedale per una frattura al femore. Dopo l'incidente, per il giovane, non ci sono altri pensieri al di fuori della ricerca continua di un dettaglio che possa fargli capire cosa sia accaduto.

«Ho trascorso la notte cercando di ricordare ogni istante di quei momenti durante i quali ero lucido, perché non bevo e non faccio uso di nessuna sostanza stupefacente - racconta il ragazzo con le lacrime agli occhi - sono convinto di aver guardato la strada e non aver visto nessuno intento ad attraversare, forse sono spuntate all'improvviso». Poco prima dell'impatto fatale, il giovane originario di Chiaiano, era a bordo della sua Smart forfour insieme alla fidanzata. «Volevamo trascorrere una serata a Napoli centro e prenderci una granita, per questo mi trovavo su via Foria quando improvvisamente è avvenuto l'incidente racconta il 21enne - ho visto la ragazza sul mio parabrezza e mi sono fermato per soccorrerla insieme alla mia fidanzata, abbiamo chiamato l'ambulanza ed ero molto spaventato». Il racconto di quei momenti è drammatico. «Ricordo che la minorenne ferita ha detto alla mia fidanzata che un'auto aveva tagliato loro la strada prima che accadesse il nostro incidente ma non saprei dire altro - continua il giovane, con gli occhi ancora rossi dalle lacrime - quando ho capito che una delle amiche non ce l'aveva fatta, ho visto tutto bianco e ho cominciato a sentirmi male, poi sono stato trasportato in ospedale».

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Ma gli sforzi per ripensare a quanto accaduto non portano a nessuna risposta e, soprattutto, non alleviano il senso di colpa. «Non voglio giustificarmi, sto solo cercando una spiegazione perché ricordo che non stavo correndo e c'era poca illuminazione, generalmente, sono molto attento alla guida - spiega - adesso sento dentro un dolore lancinante e un senso di colpa che ha completamente stravolto la mia vita». Per questo, ora, la paura di dover rispondere del reato di omicidio stradale non ha quasi peso rispetto al bisogno di esprimere la propria sofferenza e vicinanza alla famiglia di Maya. Non trovo le parole per esprimere quanto io stia male per l'accaduto a cui non riesco ancora a credere e vorrei poter chiedere scusa alla sua famiglia aggiunge il 21enne che guida da tre anni l'auto e, fino ad oggi, non era mai stato coinvolto in nessun tipo di sinistro stradale.
 
 

L'AUTOMOBILISTA SOTTO CHOC
Lavori precari per cercare di mettersi da parte un gruzzoletto, un fidanzamento che dura da 3 anni e una vita familiare non sempre facile ma con la presenza costante dell'amore di sua madre. E' la vita di un ragazzo tranquillo, onesto e che non ha mai avuto nessun guaio con la giustizia, come racconta la mamma del giovane ora indagato per omicidio colposo. E' nato prematuro e ha avuto un'infanzia difficile perché io sono stata una ragazza madre e lui è cresciuto senza un padre ma nonostante questo, è sempre stato guidato da sani valori - spiega la 43enne che lavora come domestica- ora viviamo in una casa popolare con mio padre e uno dei miei fratelli che è disabile psichico e l'aiuto di mio figlio è fondamentale in famiglia».
 


Tra qualche giorno, il 21enne avrebbe dovuto sostenere un colloquio per lavorare a settembre in una caffetteria ma questa opportunità ora sembra superflua rispetto alla tragedia che ha stroncato una vita ma anche stravolto la famiglia del ragazzo. «La prima e l'unica persona che ho chiamato dopo l'incidente è stata mia mamma che inizialmente pensava fosse accaduto qualcosa all'auto che mi aveva regalato con tanti sacrifici - riferisce il ragazzo - quando le ho detto quello che era successo si è sentita male e quasi non ci riusciva a credere, siamo tutti sconvolti». «Sappiamo che non ci sono parole per consolare una mamma e siamo profondamente addolorati per questa tragedia - conclude la madre del giovane - ma anche noi non viviamo più e la nostra vita non sarà più la stessa dopo ciò che è accaduto».
Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Agosto 2020, 14:49
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